In vigore dal 18 maggio, il D.L. n. 50/2022 (c.d. decreto “Aiuti”), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 114 del 17 maggio 2022, recante misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina. Il provvedimento, composto da 59 articoli e 4 allegati, conferma agli artt. 31 e 32, l’erogazione dell’indennità una tantum di 200 euro a lavoratori dipendenti, pensionati con reddito per l’anno 2021 non superiore a 35.000 euro, titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa ma anche lavoratori stagionali, dello spettacolo e del turismo, lavoratori domestici, autonomi e occasionali. Inclusi anche i percettori del reddito di cittadinanza, gli incaricati di vendite a domicilio, gli autonomi senza partita Iva. Il bonus una tantum sarà erogato a luglio in via automatica dall’Inps per pensionati e beneficiari del reddito di cittadinanza, dal datore di lavoro per i lavoratori dipendenti. Le altre categorie di lavoratori, invece, dovranno presentare un’apposita domanda. Diversa la previsione anche per lavoratori autonomi e professionisti: il dettaglio di tempistiche, importi e modalità di erogazione del beneficio è subordinato dall'istituzione di un Fondo per il sostegno del loro potere d'acquisto con dotazione di 500 milioni di euro per il 2022 e da un decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il MEF, da adottarsi entro 30 giorni dall'entrata in vigore del decreto legge. Disciplinate dal decreto n.50/2022 anche le misure a sostegno della ripresa economica e produttiva delle imprese. L’art. 21, infatti, dispone l’incremento dal 20% al 50% della misura del credito di imposta per gli investimenti in beni immateriali 4.0, effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2022, ovvero entro il 30 giugno 2023 se prenotati nel 2022. All’art. 22, invece, viene ritoccata la disciplina del bonus formazione 4.0: le aliquote del credito d'imposta per le spese di formazione del personale dipendente, finalizzate all'acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, aumentano dal 50% al 70% per le piccole imprese e dal 40% al 50% per le medie imprese, a condizione che le attività formative siano erogate dai soggetti individuati da un prossimo decreto del Ministero dello Sviluppo Economico. Confermate, tra le altre novità, le garanzie SACE e del Fondo PMI per assicurare liquidità alle imprese (art. 15) e l’istituzione di un Fondo di 130 milioni di euro, per l’anno 2022, finalizzato a sostenere le imprese danneggiate dalla crisi Ucraina (art. 18).
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