"L'anniversario dei 50 anni della L. n.300/1970, ovvero lo Statuto dei Lavoratori, cade in un momento particolare come quello che stiamo vivendo" e la pandemia da Covid-19 ha reso ormai "obsoleta la distinzione fra lavoratori autonomi e subordinati". Così la Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, su Economy di giugno 2020, evidenzia come "lo stesso boom dello smart working dice chiaramente che in condizioni di necessità si è scelto di puntare sul senso di responsabilità e quindi sulla capacità di lavorare in autonomia da parte dei lavoratori italiani". Per questo motivo, per la Presidente, "è venuto il momento di parlare della revisione dello Statuto dei lavoratori nell'ottica di estendere le tutele, per creare un pavimento di tutele uguale per tutti i lavoratori, indipendentemente dalla qualificazione giuridica del rapporto, che vive ormai di modelli ibridi figli dell'automazione". Fondamentale, dunque, e non più procrastinabile, pensare a nuovi modelli di relazioni industriali, dare nuova linfa alla contrattazione territoriale, identificando quella nazionale come elemento che fissa una soglia minima di tutele e scommettere sulla formazione e qualificazione delle competenze digitali.
Notizie correlate: Statuto dei Lavoratori, Calderone: “le tutele si rinnovino ma restino” - Catalfo: “Garantire diritti dei lavoratori adattandoli alle nuove forme di lavoro” - Dall’emergenza Covid-19 nuove regole per il lavoro