Via libera dalla Giunta regionale del Lazio alla legge regionale che impone alle amministrazioni, e alle società partecipate, compensi professionali calcolati sui parametri ministeriali o comunque proporzionati alla quantità e qualità della prestazione professionale. E' stata approvata all'unanimità, il 3 febbraio, la proposta di legge n. 69 “Disposizioni in materia di equo compenso e di tutela delle prestazioni professionali”. Si tratta di un provvedimento - si legge sul sito del Consiglio Regionale del Lazio - che ha come finalità la promozione e la valorizzazione delle attività professionali, attraverso il riconoscimento del diritto all’equo compenso per i professionisti, e che potrebbe contribuire a contrastare anche l’evasione fiscale.
La legge contiene anche norme di particolare rilevanza per quanto riguarda incarichi o appalti affidati dalle pubbliche amministrazioni. Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge, la Giunta regionale adotterà atti di indirizzo nei confronti delle strutture competenti regionali, degli enti strumentali e delle società controllate, prevedendo in particolare che:
a) Negli atti relativi alle procedure di affidamento i compensi professionali siano determinati sulla base dei parametri stabiliti dai decreti ministeriali adottati per le specifiche professionalità e che gli stessi siano utilizzati quale criterio di riferimento per determinare l’importo a base di gara;
b) Nel caso in cui i compensi professionali non siano individuabili da specifici parametri, ovvero se le professioni non siano organizzate in albi o ordini, tali importi devono essere proporzionati alla quantità, alla qualità e al contenuto delle caratteristiche delle prestazioni, tenendo conto, ove possibile, di omologhe attività svolte da altre categorie professionali;
c) Divieto assoluto di inserimento di clausole vessatorie nella predisposizione dei contratti di incarico professionale.
Infine, entro un anno dall’entrata in vigore della legge, la Giunta regionale riferirà alle commissioni consiliari competenti in materia di lavoro e di sviluppo economico sullo stato di attuazione e sugli effetti delle disposizioni approvate. Successivamente, tali comunicazioni avranno cadenza annuale.
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