Dal 1° gennaio 2020, per poter continuare a usufruire delle detrazioni Irpef al 19% delle spese per lo sport dei figli fra 5 e 18 anni previste dal TUIR, non saranno più validi i pagamenti in contanti. Una novità che investe in pieno le famiglie, visto che riguarda anche le spese per iscrizione, frequenza e mensa scolastica, nonché le spese per laboratori o attività extrascolastiche legate alla frequenza in classe. Ad illustrare la novità in un articolo pubblicato lo scorso 20 gennaio su Donnamoderna.com, è Dario Fiori, esperto della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, che si sofferma in particolare sulle spese per attività sportive: “dovranno essere sostenute solo attraverso mezzi di pagamento tracciabili – spiega - quali i bonifici bancari o postali ovvero i pagamenti effettuati tramite carte di debito, di credito e prepagate, nonché gli assegni bancari e circolari”.
Secondo quanto stabilito dal TUIR, la detrazione al 19% può essere ripartita tra entrambi i genitori aventi diritto, senza però superare i 210 euro complessivi per ogni figlio, indicando la percentuale di suddivisione sul documento che giustifica la spesa in caso sia diversa dal 50%. Rileva anche il nominativo inserito nella ricevuta: se è quello del padre, ad esempio, solo lui potrà chiedere la detrazione. Restano valide le indicazioni fornite dalla legge e dalla circolare n.11/E dell’Agenzia delle Entrate del 2007 sui genitori separati: entrambi potranno chiedere la detrazione se l’intestatario della fattura è il figlio, ma l’importo dipenderà dall’effettivo sostenimento della spesa.
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