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Venerdì, 17 Gennaio 2020 12:00

Taglio del cuneo fiscale: rischio nuovi oneri per le imprese

Tre fasce in cui dividere la platea delle famiglie italiane per attuare il taglio del cuneo fiscale previsto nella Legge di Bilancio 2020: è l’ipotesi del Ministero dell’Economia e delle Finanze in discussione in queste ore, in vista del decreto attuativo da emanare entro fine gennaio. Circa 11,7 milioni di contribuenti che dichiarano redditi annuali compresi fra 8.200 e 28 mila euro, infatti, riceveranno il bonus Renzi rafforzato, con l'aumento da 80 a 100 euro al mese. 80 euro spetterebbero, invece, al secondo gruppo: 2,4 milioni di contribuenti che guadagnano fra i 28 mila e i 35 mila euro all’anno e che oggi non hanno diritto al bonus. Infine, nella terza fascia, quella dei lavoratori dipendenti con redditi fino a 40 mila euro annui, che conta circa 900 mila persone, scatterebbe un beneficio decrescente all'aumentare del reddito. Per i due gruppi più ricchi, il taglio si configura come una detrazione fiscale invece del bonus in busta paga. 

Su questo meccanismo emergono alcune perplessità: “L'operazione taglia-cuneo ha l'obiettivo condivisibile di incrementare le buste paga dei lavoratori, e quindi, in prospettiva, i consumi” spiega Massimo Braghin, Consigliere nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, su Il Sole 24 Ore del 16 gennaio scorso. “Ma il meccanismo allo studio introdurrà, gioco forza, dei nuovi adempimenti e oneri per le imprese”. “La partenza da luglio dell'operazione, quest’anno, produrrà un doppio regime – sottolinea Braghin – che immagino si comporrà in sede di conguaglio. Vanno poi aggiornati i software per le elaborazioni delle buste paga, e probabilmente ai dipendenti verrà chiesto di compilare un nuovo modello con la nuova detrazione”.

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