Si prospetta un ticket licenziamenti più caro dal 2018. All'interno della bozza della nuova legge di bilancio, nell'ultima parte dell'art.20, si prevede che dal prossimo anno i datori di lavoro che effettueranno licenziamenti collettivi durante la cassa integrazione guadagni straordinaria dovranno pagare un contributo pari all’82% del massimale Naspi e non più all'attuale 41%. L’aumento del ticket, però, non riguarderebbe le cessazioni effettuate in conseguenza di licenziamenti collettivi, avviate in base all’articolo 4 della legge 223/1991 entro il 20 ottobre 2017.
Nel valore attuale l'importo massimo riferito ai rapporti di lavoro della durata pari o superiore a 36 mesi è di 1.470 euro, corrispondente al 41% del massimale convenzionale Naspi che - originariamente fissato in 1.180 euro - è stato poi rivalutato a 1.195 euro. Il rincaro della percentuale di calcolo raddoppia il contributo, facendolo lievitare a 979,9 euro annui che, moltiplicato per 36 mesi, diventa 2.940 euro. Nel calcolo del contributo si dovrà sempre tenere in conto dell'anzianità del lavoratore e dei periodi di occupazione con contratto a termine, laddove il rapporto sia stato trasformato a tempo indeterminato, ovvero nei casi in cui sia intervenuta una stabilizzazione che abbia dato luogo alla restituzione del contributo addizionale dell' 1,40%.
Nell’articolo a pag. 25 de Il Sole 24 Ore, disponibile nel servizio quotidiano di rassegna stampa nazionale per tutti i Consulenti del Lavoro iscritti al portale della Fondazione UniversoLavoro è presente un utile schema riassuntivo sull'onere, gli importi da versare e la platea interessata dal nuovo meccanismo.
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