Proroga dal 15 ottobre al 31 dicembre 2020 per lo smart working "semplificato" secondo quanto previsto dal decreto legge n. 125/2020. Cosa cambia, dunque, a partire dal 1° gennaio 2021 per le aziende che vogliono fruire della possibilità di collocare i lavoratori in modalità agile? A spiegarlo è la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su Adnkronos/Labitalia ricordando che a partire da inizio del nuovo anno "le attivazioni nel settore privato, così come nel pubblico, dovranno seguire le regole ordinarie, ovvero prevedere un accordo firmato dai singoli lavoratori che fissi le modalità di esecuzione della prestazione fuori dai locali aziendali e di esercizio del potere direttivo del datore, gli strumenti da usare, i tempi di riposo e le misure per assicurare il diritto alla disconnessione" secondo gli accordi individuali previsti dalla legge n. 81/2017. Nell'articolo anche utili indicazioni per chi ha figli minori di 14 anni in quarantena disposta dalla Asl e sulla indennità prevista, pari al 50% della retribuzione, laddove non sia possibile per uno dei due genitori, in maniera alternata, di assentarsi dal lavoro. "Dopo oltre sette mesi di emergenza, però, bisogna iniziare a ragionare su come promuovere il vero smart working", spiega il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca ribadendo che il lavoro agile necessita oggi più che mai di un approccio e di strumenti gestionali diversi da quelli finora adottati.
Rassegna stampa: Il Dubbio del 14.10.2020 - Metro edizione Milano del 14.10.2020 - Metro edizione Roma del 14.10.2020
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