Nei primi nove mesi del 2024, il mercato del lavoro ha registrato una riduzione delle assunzioni agevolate, scese al 16% contro il 24% del biennio precedente (2022-2023). Infatti, su 985.737 assunzioni a tempo indeterminato, ben 828.428 sono avvenute senza alcuna agevolazione. Tra le misure più utilizzate spiccano la Decontribuzione Sud, con 112.485 assunzioni e l’Esonero Giovani, previsto dalla L. n. 205/2017, che ha agevolato 30.503 nuovi contratti. È quanto emerge dal focus “Agevolazioni e incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato. La fotografia al 2024” della Fondazione Studi sui dati Inps. Secondo i dati emersi dal focus l’occupazione continua a crescere, e anche il numero delle assunzioni, pur in lieve riduzione, non sembra risentire del calo degli incentivi. Segno che le imprese stanno assumendo con minore dipendenza dal sostegno pubblico. Discorso diverso va fatto per il Mezzogiorno, dove il ricorso agli incentivi ha avuto un impatto determinante nella crescita occupazionale. Tra il 2022 e il 2024 (media dei primi 3 trimestri) il Sud ha registrato un incremento occupazionale di 331 mila persone, a fronte di una crescita italiana di 876 mila. Il tasso di crescita dell’occupazione dell’area è stato del 5,4%, superiore al Nord (3%) e al Centro (3,7%). In questo caso le agevolazioni, e in particolare Decontribuzione Sud, hanno svolto un ruolo strategico. Infatti, le assunzioni a tempo indeterminato, nel Mezzogiorno, sono state il 49,4% a beneficiare delle assunzioni a tempo indeterminato sono stati anche i giovani (il 23% delle assunzioni di under 30 è avvenuto con una qualche forma di agevolazione). Dal punto di vista dimensionale, infine, gli incentivi sono stati particolarmente utilizzati dalle microimprese (meno di 15 dipendenti).
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