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Venerdì, 20 Marzo 2020 14:32

CUP e RPT: Governo ha ignorato 2,3 mln di professionisti

I rappresentanti di 21 Ordini professionali, guidati dal Comitato Unitario delle Professioni e dalla Rete delle Professioni Tecniche, hanno deciso di fare fronte unico per tutelare i liberi professionisti in questa drammatica fase causata dall’emergenza Covid-19. Nei prossimi giorni, infatti, tutte le categorie coinvolte (Agronomi, Agrotecnici, Architetti, Assistenti sociali, Attuari, Chimici e Fisici, Consulenti del Lavoro, Commercialisti, Geologi, Geometri, Giornalisti, Infermieri, Ingegneri, Ostetriche, Periti agrari, Periti industriali, Psicologi, Spedizionieri doganali, Tecnici di Radiologia Medica, Tecnologi alimentari e Veterinari) lavoreranno ad un pacchetto di proposte unitario che tenga conto delle esigenze generali, nella logica della sussidiarietà al Paese, e di quelle specifiche delle singole professioni. Le proposte confluiranno in un "Manifesto delle professioni" con il quale chiederanno al Governo un’interlocuzione seria e puntuale. Nel frattempo, CUP e RPT hanno chiesto un incontro urgente ai Ministri del Lavoro e delle Finanze per definire una serie di iniziative a tutela delle professioni.

"Il Decreto 'Cura Italia' - si legge nel comunicato stampa congiunto di di CUP e RPT - ha deliberatamente ignorato gli Ordini professionali, non riconoscendo il ruolo svolto da ben 2,3 milioni di professionisti italiani. Così facendo il Paese rischia di pagare un prezzo altissimo, soprattutto quando arriverà il momento di rimetterlo in piedi". I professionisti - sostengono - non hanno bisogno di interventi a pioggia, ma di una serie di interventi precisi e mirati. Per CUP e RPT, infatti, è necessario chiarire le modalità di applicazione dell’art.44 del D.L.18/2020 (Reddito di ultima istanza) e quindi la disponibilità di risorse per i professionisti. Ma anche mettere le Casse previdenziali nelle condizioni di intervenire in maniera forte e risolutiva, utilizzando risorse proprie. Ad esempio, rendendo disponibili tutte le somme della ingiusta doppia tassazione delle Casse (stimabile in 1 miliardo di euro), per un anno, "che potrebbero alimentare provvedimenti importanti per la ripresa degli studi professionali e a ristoro della crisi". Indispensabile, inoltre, mettere in atto interventi che consentano il rinvio del pagamento delle tasse e l’eliminazione della ritenuta d’acconto - diventata anacronistica dopo l’introduzione della fattura elettronica - ma soprattutto che rendano possibile la ripresa delle attività, una volta passata l’emergenza, attraverso la sburocratizzazione, la semplificazione e l'avvio di nuove infrastrutture.

Leggi il comunicato stampa

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