Lunedì, 16 Dicembre 2019 12:29

Ex-Ilva: senza svolta, nel 2020 si spenderanno 207,6 mln in ammortizzatori

Se non ci sarà una svolta nella vicenda legata all’ex-Ilva, nel 2020 lo Stato potrebbe sborsare fino a 207,6 milioni di euro per la protezione del reddito dei lavoratori coinvolti. Per il prossimo anno è stata già prevista una spesa di 74,9 milioni di euro per la cassa integrazione straordinaria dei dipendenti, a cui si potrebbe aggiungere una spesa di ulteriori 132,7 milioni di euro se ci fosse un ulteriore ricorso agli ammortizzatori per l'80% degli attuali 9.300 dipendenti attivi nella ArcelorMittal di Taranto. A stimarlo è l’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro nel report “Il costo per la collettività della vicenda ex-Ilva”, presentato oggi a Roma in occasione dell’evento “Festival del Lavoro: anteprima 2020”. L’intesa siglata nel 2018 fra il Ministero dello Sviluppo Economico e l'ArcelorMittal Italia ha già generato un’ingente spesa da parte dello Stato per sostenere il costo degli ammortizzatori sociali e permettere l’operazione di acquisizione da parte dell'azienda siderurgica. Senza soluzioni, quindi, si stimano pesanti ripercussioni sulla tenuta del sistema nazionale degli ammortizzatori sociali. Alla data odierna, in realtà, l’organico dell’Ilva in A.S. conta 2.100 dipendenti in quanto circa 1.000lavoratori hanno aderito al piano di esodo incentivato che prevede una buonuscita di 100 mila eurolordi (77 mila netti) associati a 1 anno di CIG e 2 di NASpI.

Dei 2.100 addetti restanti, ben 1.800 sono in cassa integrazione e, secondo gli accordi, potranno restarci per 5 anni (fino al 2023) per poi esser licenziati e fruire dunque di 2 anni di NASpI. Per costoro, Am Investco si era impegnata ad offrire un contratto di lavoro entro il 2025. I restanti 300 addetti sono impegnati nell’attuazione del piano ambientale di bonifica.Le stime di costo per le casse dello Stato, restante la situazione attuale, non sono suscettibili di cambiamenti. Infatti le probabilità per il 1.800 dipendenti in CIGS lunga di avere un contratto da ArcelorMittal risultano al momento nulle. Pertanto, nel 2020 lo Stato finanzierà con 50 milioni di euro la cassa integrazione dei 1.800 dipendenti e dei 1.000 che hanno aderito all’esodo incentivato.Nei due anni successivi, la spesa scenderà a 49 milioni di euro in quanto i sottoscrittori dell’esodoincentivato entreranno in NASpI. Il report completo di schemi e dati è disponibile sul sito www.consulentidellavoro.it.