La condotta del lavoratore può configurare un concorso di colpa in caso di infortunio, ma non esclude la responsabilità del datore di lavoro. E’ la Corte di Cassazione, con sentenza 17163 del 05.04.2017, a ricordare l’importante principio.
Nel caso trattato dai Giudici della Suprema Corte, in sede penale (Sez. 4^) un lavoratore, addetto alla manutenzione di un impianto, in un primo momento arrestava l’impianto secondo la procedura prescritta, ed effettuava la manutenzione prevista, alla fine dell’intervento riattivava l’impianto. In un secondo momento, però, il lavoratore si reintroduceva nuovamente nell’impianto senza attivare preventivamente il blocco di sicurezza (come aveva fatto subito prima); tale imprudenza ha causato l’infortunio del lavoratore stesso. I Giudici hanno però ritenuto che, anche se il comportamento del lavoratore è stato abnorme e contrario alle disposizioni ricevute, ciò non vale ad escludere la responsabilità del datore di lavoro ogni qualvolta sia possibile l’adozione di misure idonee a impedire il verificarsi dell’evento dannoso, anche se esso è cagionato da un comportamento abnorme del lavoratore. Il responsabile per la sicurezza è stato riconosciuto in parte colpevole, in quanto il meccanismo di blocco dell’impianto avrebbe dovuto essere di tipo automatico e non azionato dal lavoratore (semi-automatico).
Il principio richiamato è di fondamentale importanza in quanto, ancora una volta, viene ribadito l’obbligo del datore di lavoro di fare tutto quanto è possibile per garantire la tutela e la salute dei lavoratori. L’adozione di meccanismi automatici e verifiche periodiche degli standard di sicurezza effettivamente presenti (stato ed utilizzo dei DPI, monitoraggio dei nuovi rischi), sono comportamenti minimi cui l’azienda deve attenersi in modo da ridurre, al minimo possibile, il rischio di infortunio. Solo così, il datore di lavoro, potrà escludere proprie responsabilità. Una regolarità solo formale, a fronte della mancanza sostanziale di sicurezza, è di ben poca difesa in caso di infortunio.
I Consulenti del Lavoro possono ben assistere le aziende, ed i loro responsabili nell’adozione di sistemi di salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori sempre più efficienti, scelte, che alla fine ripagano ampiamente degli sforzi effettuati, anche sotto il profilo economico, evitando costosi risarcimenti.