Soffia nuovamente aria di liberalizzazioni, ma nell'economia del nostro Paese mancano ancora una volta i presupposti per trasformare questi tentativi (maldestri) in azioni realmente a favore dei cittadini.
Questa volta tocca ai tassisti fare i conti con provvedimenti che mettono in pericolo la loro licenza e, di conseguenza, il loro reddito per favorire l'ingresso sul mercato di soggetti privi dei requisiti minimi a garantire un servizio dignitoso ai cittadini, rischiando di creare un grave dissesto economico in questo comparto.
Così Rosario De Luca, Presidente di Fondazione Studi, nel suo editoriale per Italia Oggi, nel quale motiva perché le liberalizzazioni sfrenate possono soltanto minare lo sviluppo dell'economia italiana. Un concetto che vale anche per le professioni liberali, sottolinea De Luca, "il cui esercizio non può essere affidato a circuiti diversi da quelli che prevedono un serio percorso formativo, un Esame di Stato e un sistema di regole di controllo e vigilanza poste a tutela della qualità della prestazione offerta al cittadino".