Nel lavoro diritti e doveri sono “due facce della stessa medaglia”. È questo il messaggio principale che emerge dall’editoriale del Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, pubblicato oggi su “Il Sole 24 Ore”. Secondo il Presidente, “per applicare in maniera completa ed equilibrata i principi caratterizzanti il cuore democratico della nostra Costituzione, occorre dare il giusto valore a tutte le disposizioni normative che la costellano”. In particolare, all’art. 4 della Costituzione. Pur essendo sempre stato l’articolo “meno citato nel dibattito politico e mediatico” - ha affermato De Luca - “negli ultimi tempi vi è stata un’inversione del paradigma normativo e dialettico, che rivaluta appieno la formulazione, specialmente del secondo comma”.
«Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso spirituale della società», così recita la disposizione normativa. E proprio in virtù di questo, per il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, “diritti e doveri costituiscono un binomio inscindibile per cui la piena realizzazione e tutela dei primi avviene solo se si persegue un sano senso del dovere. Infatti, senza la piena applicazione del principio costituzionale sancito dal comma 2 dell’articolo 4 non ci sarebbero né diritti da preservare e salvaguardare, né crescita economica e competitività sul mercato. Tantomeno troverebbe applicazione quanto previsto dalla nostra Carta costituzionale agli articoli 1 e 36”, ha sottolineato. In un altro passaggio dell’editoriale, il Presidente De Luca si concentra sul dovere dei lavoratori di “sviluppare e aggiornare le proprie competenze per allinearsi alle attuali esigenze delle aziende e non restare ai margini del mercato”. Difatti, “il diritto a percepire una retribuzione dignitosa – ha evidenziato – esiste in funzione del dovere in capo al cittadino di partecipare attivamente ai processi economici e produttivi del Paese, offrendo un contributo concreto, sempre in base alle proprie abilità e capacità, alla costruzione della società del domani”.
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