Le previsioni contenute nel c.d. decreto “Ristori” presentano una lunga serie di criticità, che rischiano di non centrare gli obiettivi per cui la normativa emergenziale è stata prevista. La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro con due documenti separati, analizza il D.L. n. 137/2020 per meglio esplicarne i contenuti, evidenziandone al contempo i punti critici. In particolare, con la circolare n. 22 del 5 novembre 2020 si prendono in esame gli aspetti lavoristici del decreto, in relazione alla complessità del coordinamento tra l'autorizzazione delle seconde 9 settimane di Cassa integrazione e quella per le nuove 6, per chi non abbia fruito per nulla di quelle del decreto “Agosto”; all’assenza di termini di riferimento circa l’ambito soggettivo di applicazione; al rigido divieto di licenziamento fissato a prescindere dalla utilizzazione degli ammortizzatori sociali. Senza dimenticare l'esonero dal versamento dei contributi previdenziali per le aziende e le misure adottate per le famiglie, come reddito di emergenza, lavoro agile e congedo parentale.
Con la successiva circolare 23 del 6 novembre 2020, invece, si farà il punto su tutti i contributi e le agevolazioni fiscali previsti dallo stesso decreto legge. In attesa del “Ristori bis”.
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