Ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, puntando sull'IA e l'analisi di dati previsionali che leggano le esigenze delle imprese, ma anche su un modello di formazione smart e mirata alla domanda, che faciliti l’inserimento rapido nel mondo del lavoro. Sono gli obiettivi di Sviluppo Lavoro Italia, l’ente strumentale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nato per gestire le politiche attive del lavoro. La Presidente della società, Paola Nicastro, nel corso della nuova rubrica sulle politiche attive della Web Tv di Categoria “Il futuro della formazione” del 13 giugno scorso, ha sottolineato come Sviluppo Lavoro Italia svolga un ruolo di supporto alle Regioni e a tutti gli stakeholder, semplificando le procedure e assicurandone la corretta applicazione, per consentire il raggiungimento di risultati significativi. La collaborazione tra settore pubblico e privato è essenziale, secondo la Nicastro e “deve essere vera, integrata e con una ripartizione sinergica delle attività”. Ha inoltre chiarito che Sviluppo Lavoro Italia lavorerà per favorire partenariati e sportelli imprese nei centri per l’impiego, promuovendo una maggiore vicinanza e un miglior contatto tra questi e le aziende. Per quanto riguarda i programmi formativi nazionali e regionali, la Presidente ha espresso fiducia nella disponibilità cospicua di risorse e interventi, ma ha avvertito del rischio di "creare un corto circuito e sovrapposizione degli stessi". Pertanto, l'obiettivo principale deve essere quello di “differenziare i target e integrare gli interventi in modo complementare, evitando sovrapposizioni che potrebbero disperdere le risorse e portare l'Europa a richiederle indietro”. Anche in questo caso, ha sottolineato, è responsabilità degli attori pubblici e privati accompagnare e utilizzare al meglio questi strumenti per ottenere i massimi risultati.
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