Dopo aver reso l’intera Italia “zona protetta”, il Governo decide di chiudere tutti gli esercizi commerciali non di prima necessità fino al prossimo 25 marzo. La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, con la circolare n. 7/2020 pubblicata oggi, fornisce un quadro sinottico delle disposizioni contenute nel DPCM 11 marzo 2020, soffermandosi sulle attività e i settori produttivi coinvolti dalla sospensione, su quelli che restano operativi e quelli, invece, che rischiano la chiusura a causa della natura stessa della loro missione.
Uno tra tutti il settore dell’edilizia, dove lo smart working risulta ontologicamente incompatibile. L'adozione di distanze di sicurezza e di altre misure più generiche per i reparti non essenziali rischiano di fare optare le imprese edili per una sospensione generalizzata e immediata di tutte le attività, con ricorso agli ammortizzatori sociali e danni a lungo termine sulle infrastrutture dell’intero Paese.
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