Si completa finalmente, dopo un anno di ritardi, il disegno del Governo sulla flessibilità in uscita grazie all’avvio dell’Ape volontario da parte dell’Inps. Lo strumento nasce nel tentativo di “attenuare le problematiche insorte con l’introduzione della Legge Fornero” ha dichiarato il Consigliere Nazionale dei Consulenti del Lavoro, Vincenzo Silvestri, in un video per la web tv di Categoria. Per Ape volontario si intende un anticipo pensionistico per una finestra temporale di massimo tre anni e sette mesi, ovvero “per coloro che abbiano compiuto 63 anni” spiega Silvestri. “Al termine dell’anticipo – prosegue – il lavoratore andrà definitivamente in pensione e comincerà a restituire il debito con un piano di ammortamento ventennale” pertanto gli oneri ricadono sul soggetto richiedente.
L’Ape volontario va considerato anche come “una formula di finanziamento” alternativa a quelle già offerte dal mercato poiché compatibile con l’attività lavorativa. Anzi, “grazie al credito d’imposta che lo Stato riconosce sul 50% degli interessi pagati” lo strumento è più appetibile rispetto ad altre forme di accesso al credito che possono essere utilizzate. "Si tratta di uno strumento molto interessante" anche perchè l'Ape volontario è compatibile con l'Ape sociale e si potrebbe ipotizzare la richiesta anche con contratti di lavoro part-time. "Si apre così per i datori di lavoro un'ulteriore possibilità per organizzare il turnover in azienda" evidenzia Silvestri.
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