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Martedì, 13 Marzo 2018 12:06

In Toscana le linee guida per l'equo compenso ai professionisti

La Toscana è la prima regione a stabilire i corrispettivi per un equo compenso dei professionisti. La giunta regionale ha, infatti, approvato la delibera che identifica le linee guida per la concreta attuazione della norma, introdotta con il decreto fiscale collegato alla Legge di bilancio 2018 ed entrata in vigore il 6 dicembre 2017, che tutela le retribuzioni di questi soggetti. Le nuove disposizioni riguarderanno numerosi lavoratori: dai quelli dell'area tecnica a quelli dell'area sanitaria e del sociale e dovranno essere applicate anche da tutti gli Enti dipendenti dalla Regione: il sistema sanitario regionale, l'azienda per il diritto universitario, l'autorità portuale e i parchi. A sottolinearlo il Presidente della Regione Enrico Rossi: "Lo abbiamo fatto nell'intento di dare applicazione al principio dell'equo compenso, definendo regole certe, uniformi e valide per numerose categorie di lavoratori".

"Sono i primi effetti dell'introduzione dell'equo compenso nel nostro ordinamento", ha commentato la Presidente del Comitato Unitario delle Professioni, Marina Calderone. "Registriamo con piacere - ha continuato - questa netta inversione di tendenza rispetto ad altre pubbliche amministrazioni che emettono bandi per avere prestazioni professionali ad un euro. È la riprova che la strada intrapresa dagli Organismi di rappresentanza degli Ordini era quella giusta. Il diritto ad avere un equo compenso per le prestazioni professionali è ineludibile", ha concluso la Presidente. La battaglia per l'introduzione di una legge sull'equo compenso ai professionisti è stata fortemente voluta dal Comitato Unitario delle Professioni e dalla Rete delle Professioni Tecniche, che il 30 novembre 2017 hanno organizzato una manifestazione al Teatro Brancaccio di Roma, riunendo migliaia di professionisti provenienti da tutte le parti d'Italia, per chiedere a gran voce l’inserimento nell’ordinamento dello Stato di una tutela sull’equa remunerazione della prestazione professionale.

Le misure introdotte dalla norma sull'equo compenso si rivolgono ad alcune tipologie di committenti, come le grandi imprese, le banche, le assicurazioni e la Pubblica Amministrazione, nei confronti dei quali vige l'obbligo di un compenso parametrato alla quantità e qualità del lavoro svolto dal professionista e al contenuto e alle caratteristiche della prestazione. Le linee guida riportano quanto prescritto dalla legge, stabilendo inoltre che i compensi dovranno essere conformi ai parametri ministeriali e non dovranno essere previste clausole vessatorie nei contratti. Tra queste, viene fatto un esplicito riferimento all' impossibilità di prevedere prestazione di servizi aggiuntivi a titolo gratuito.

Fonte Italia Oggi del 10 marzo 2018

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