La Presidente del Comitato Unitario delle Professioni, Marina Calderone, è intervenuta a Rai Radio 3 nel programma “Tutta la città ne parla” per discutere della norma sull'equo compenso ai professionisti, approvata il 30 novembre scorso alla Camera dei Deputati all'interno del decreto fiscale contenente l'emendamento che tutela tutti i liberi professionisti. "Dal 2006 ad oggi - ha esordito la Presidente - il mondo delle professioni è stato interessato da politiche di liberalizzazione che hanno eliminato le tariffe obbligatorie e qualsiasi riferimento a sistemi di quantificazione del valore delle prestazioni professionali". La norma sull’equo compenso, però, non reintroduce le tariffe, rassicura la Presidente, ma riafferma che il valore delle prestazioni dei professionisti "sia determinato in modo equo".
Le misure introdotte dalla norma sono rivolte ad alcune tipologie di committenti, come le grandi imprese, le banche, le assicurazioni e la Pubblica Amministrazione, nei confronti dei quali vige l'obbligo di un compenso parametrato alla quantità e qualità del lavoro svolto dal professionista; soprattutto dopo le recenti pubblicazioni di bandi pubblici che prevedevano compensi ad un euro per le prestazioni professionali. Prima di concludere, la Presidente ha sottolineato che la norma approvata in Parlamento è rivolta soprattutto ai professionisti più giovani, "che necessitano di maggiori tutele e possono scontare il pericolo di una condizione di subalternità nei confronti di un committente forte".
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