Si avvicina il ritorno al compenso di base per le attività professionali. Un intervento ideato per fronteggiare il crollo dei redditi che sta investendo i lavoratori autonomi e garantire la qualità del servizio per la clientela. Nei giorni scorsi è iniziato il cammino parlamentare del disegno di legge sull'equo compenso,presentato in Commissione Lavoro del Senato da Maurizio Sacconi, primo firmatario, e che ha trovato il plauso del Comitato Unitario permanente
«L'obiettivo è assicurare che la prestazione professionale si veda riconoscere una retribuzione coerente con la qualità e la quantità del lavoro svolto», ha dichiarato su Affari & Finanza di Repubblica il Senatore Sacconi. «La dequalificazione professionale generata dalla competizione basata solo sul prezzo non corrisponde né agli interessi della clientela né a quello generale del Paese». La forte contrazione che i redditi dei lavoratori autonomi hanno avuto, complice anche la crisi finanziaria che ha investito il Paese, rappresenta un problema: da un lato si innescano meccanismi di concorrenza al ribasso, dall’altro, la qualità dei servizi offerti è inferiore a causa dei minori compensi.
Il Ddl n.2858in materia di equità del compenso e responsabilità professionale delle professioni regolamentate interviene per risolvere queste criticità essendo un intervento normativo «necessario e lungimirante» per la Presidente Calderone, per la quale è scorretto parlare di un ritorno di astratti regimi tariffari minimi di calmierazione, perché la misura «provvede a tutelare il principio del
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