Tra le novità apportate dal decreto legge n.50/2017 anche quelle in materia di detassazione dei premi di risultato. Fino a 800 euro la decontribuzione prevista per i premi e fino ad un massimo di 3.000 euro annui con un'aliquota al 20% anche per la decontribuzione a carico del datore di lavoro, escludendo l'imponibilità totale per il lavoratore. Una decontribuzione di questo tipo può essere utilizzata "solo con il coinvolgimento paritetico dei lavoratori", sottolinea in web tv Gianni Marcantonio, Consigliere nazionale ed esperto della Fondazione Studi, così come previsto dal decreto ministeriale 25 marzo 2016. Su questo tema è intervenuta anche la Fondazione Studi con l'approfondimento dello scorso 2 maggio.
Le novità in materia di welfare aziendale riguardano l'estensione dell'applicazione di questi trattamenti anche ai Componenti dei Consigli di Amministrazione, prevedendo la possibilità di individuare categorie di welfare anche nella RAL, Retribuzione Annua Lorda. La deducibilità integrale dei servizi di welfare, ricorda Marcantonio, è definita dal vincolo negoziale del regolamento imposto dal datore di lavoro. In caso contrario, la deducibilità sarà limitata nella misura del cinque per mille, perché rappresentativa della volontà del datore con libera recedibilità.
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