Passo avanti del "pacchetto previdenza": l'Ape sociale partirà, come già annunciato, il 1° maggio. Per due mesi, fino al 30 giugno, disoccupati, invalidi e occupati in attività e professioni gravose potranno quindi fare domanda per mettersi a riposo anticipatamente nel 2017, se in possesso di almeno 63 anni d'età e 30 di contributi (36 anni a chi svolge lavori gravosi), ricevendo fino all' effettiva età di pensionamento un' indennità a carico dello stato fino a 1.500 euro lordi. A stabilirlo è il decreto di attuazione della legge Bilancio n. 232/2016 firmato ieri dal presidente del consiglio, Paolo Gentiloni. Restano ancora in fase istruttoria - anche se si tratterebbe di tempi brevi - i Dpcm con la regulation dell' Ape volontaria e per la riduzione dei requisiti contributivi per lavoratori precoci.
Il provvedimento dell'Ape Sociale, che ora dovrà passare il vaglio del Consiglio di stato, prima di essere pubblicato in G.U., tiene conto della norma d' interpretazione autentica contenuta dalla manovra correttiva che fissa in sei anni su sette il requisito di svolgimento delle attività gravose. L' accesso all' Ape sociale è vincolato alle risorse stanziate dalla legge Bilancio. In mancanza, il decreto prevede il requisito dell'età anagrafica quale criterio di priorità, fermo restando che la domanda conserva valore per l' anno successivo, anno per il quale le domande si presentano entro il 31 marzo. La platea dei potenziali aderenti, tuttavia, dovrebbe garantire il rispetto del vincolo delle risorse.
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