Sono 4,5 milioni gli individui in condizioni di povertà assoluta in Italia. Per far fronte a questa emergenza si è deciso di sperimentare a partire dall'anno 2015 il Sostegno all'inclusione attiva (Sia), un beneficio economico elargito alle famiglie che si trovino in condizioni di povertà ed in cui ci siano una donna in gravidanza oppure un figlio minore o un disabile.
Romano Benini, esperto della Fondazione Studi, spiega sul sito di Repubblica quali sono le condizioni per fruire del Sia. È necessario prima di tutto avere un reddito familiare che non superi i 3.000 euro annui e non possedere beni di valore, ma soprattutto bisogna partecipare ad un percorso di attivazione e di inserimento al lavoro. Condizione obbligatoria per ricevere il sostegno è, infatti, la sottoscrizione da parte della famiglia del progetto di presa in carico finalizzato al superamento della condizione di povertà, al reinserimento lavorativo e all’inclusione sociale.
Il beneficio viene erogato attraverso una carta prepagata emessa dall'Inps, con la quale è possibile acquistare beni di prima necessità, pagare medicinali o bollette. Il valore del beneficio può andare da un minimo di 80 euro ad un massimo di 400 euro mensili a seconda del numero dei componenti della famiglia. A partire dal 2017, però, il Governo ha deciso di istituire anche un reddito di inclusione, subordinato alla partecipazione a programmi di ricerca di lavoro, per far diventare il Sia un diritto di tutte quelle famiglie in condizioni di povertà assoluta.
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