"Il professionista può essere una parte debole del contratto quando non si rispetta un equo compenso, cioè quando c'è un forte disallineamento, per esempio rispetto ai parametri utilizzati dal giudice". Così la Presidente del Comitato unitario delle professioni, Marina Calderone, nell'intervista al Sole 24 Ore di oggi per ribadire come molto spesso nel rapporto contrattuale con il committente i professionisti non siano l'elemento forte. Tra gli obiettivi di questo terzo mandato che vede la Presidente al vertice del Cup c'è, infatti, l'introduzione di parametri tariffari, stabiliti dal Ministero della Giustizia, da estendere a tutte le categorie professionali, ma che produrrebbero vantaggi anche per il cliente. "Il cliente, in un rapporto contrattuale equilibrato - sottolinea la Presidente - sa che un professionista serio, preparato e aggiornato non può essere pagato al di sotto delle soglie di sussistenza. La qualità del lavoro deve essere premiata".
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