Seminari, questionari, video, un gioco di società per elaborare proposte da premiare nella prossima edizione del Festival del Lavoro, l’esempio del testimone di giustizia Antonino Bartuccio: sono gli ingredienti di “Lavoriamo per la legalità”, il progetto promosso dal Consiglio Nazionale dell’Ordine e dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro con la collaborazione dei Consigli provinciali dell’Ordine per affrontare il tema della legalità e del lavoro etico nelle scuole e nelle facoltà di Giurisprudenza ed Economia delle università italiane.
A raccontare il progetto sulle pagine di Affari & Finanza di Repubblica del 4 novembre, il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, spiegando la scelta di coinvolgere gli studenti delle classi V e gli universitari per dare all’iniziativa “un approccio maturo, perché è in quella fascia che si va formando la coscienza critica e professionale”. Una coscienza fondamentale per abbattere un fenomeno che ha raggiunto proporzioni enormi: secondo l’Istat, il valore aggiunto di sommerso e attività illegali ammonta a poco meno di 211 miliardi di euro, il 12,1% del Pil; il solo lavoro irregolare pesa 79 miliardi di euro e coinvolge 3,7 milioni di lavoratori in nero, per un giro d’affari criminale di 150 miliardi all’anno. Il Consiglio provinciale dell'Ordine di Benevento, guidato da Vincenzo Testa, è stato il primo ad attivarsi per realizzare il progetto: “Saranno poco meno di 300 i ragazzi coinvolti, in aula ci saranno anche rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, della Questura, della Gdf e della Lega italiana dei diritti dell’Uomo”, ha dichiarato. Ma il calendario degli incontri non si ferma qui: da Lecco a Oristano, è già ricco di giornate di dibattito e formazione che coinvolgeranno migliaia di studenti italiani.
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