Stretta sulle compensazioni, proroga per gli ISA, novità per il bollo sull’e-fattura, riapertura dei termini della rottamazione-ter, carcere agli evasori, tetto all’uso del contante, ritenute negli appalti e subappalti, reverse charge contro la somministrazione illecita di manodopera. Sono alcune delle misure contenute nel decreto fiscale collegato al ddl di bilancio 2020 - d.l. n. 124/2019 -, entrato in vigore lo scorso 27 ottobre dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 252 del 26 ottobre, in attesa della conversione in legge.
Vengono riaperti i termini per la “rottamazione-ter”: i contribuenti che hanno aderito entro il 30 aprile scorso e non hanno pagato la prima o unica rata scaduta lo scorso 31 luglio, possono rimettersi in regola, saldando quanto dovuto entro il prossimo 30 novembre. Dal 1° gennaio 2020, invece, partirà la stretta sulle indebite compensazioni: quando l'importo annuale del credito supera i 5 mila euro, la compensazione non sarà più automatica, ma potrà avvenire solo a partire dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione da cui emerge il credito stesso. In aumento anche le limitazioni e le sanzioni. Per i contribuenti che applicano gli ISA, slittano al 2020 i versamenti della prima e seconda rata dell’acconto dell’Irpef, dell’Ires e dell’Irap, mentre cambiano le norme sul pagamento dell’imposta di bollo sull’e-fattura: dal 2020, in caso di ritardato, omesso o insufficiente versamento, dopo 30 giorni dalla comunicazione dell'Agenzia delle Entrate la somma verrà iscritta a ruolo a titolo definitivo. Inasprite le pene per gli evasori fiscali, anche se il pacchetto non entrerà in vigore prima della conversione in legge del decreto: per alcuni reati fiscali si arriva alla reclusione fino ad 8 anni se le somme evase superano i 100mila euro. Sempre dal 1° gennaio 2020 in appalti e subappalti decorrerà l’obbligo per il committente di versare ritenute e compensazioni trattenute dall'impresa appaltatrice e dalle imprese subappaltatrici ai lavoratori direttamente impiegati nell'esecuzione dell'opera o del servizio, così come si applicherà il regime del reverse charge contro l'illecita somministrazione di manodopera.
Dal primo luglio 2020 partiranno poi gli incentivi all’uso di carte e bancomat: scenderà da 3mila a 2mila euro il tetto per le transazioni in contanti, per poi diminuire ancora a mille euro dal 2022, con sanzioni di pari importo al limite per chi lo supera; i commercianti che non accettano pagamenti elettronici incorreranno in una sanzione di 30 euro, più il 4% della somma pagata dal consumatore, mentre gli esercenti attività di impresa, arte o professione otterranno un credito d’imposta pari al 30% del costo delle commissioni addebitate sui pagamenti eseguiti con carte di credito, di debito o prepagate da parte di consumatori finali, ma solo se non si superano i 400mila euro di ricavi o compensi all’anno.
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