"I Consulenti del Lavoro operano per la regolarità dei rapporti di lavoro nel rispetto delle leggi italiane, della deontologia e dell’etica professionale. Respingiamo con forza le accuse, totalmente infondate, della CGIL Lombardia a proposito di alcune vertenze legali gestite al suo interno. Se il Sindacato è a conoscenza di precisi casi di corruzione ha il dovere di denunciarlo presso le Autorità competenti e non infangare la reputazione di tutta una Categoria”. Così il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro, indignato ed esterefatto, replica alle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa da Sergio Fassina, appartenente al Coordinamento ufficio vertenze della CGIL Lombardia. Nel servizio del TGR Lombardia, trasmesso nell’edizione delle ore 14.00 del 7 ottobre 2019, dal titolo 'Vertenze legali, la Cgil: recuperati 53 mln per i lavoratori', si sostiene che la somma relativa ai crediti dei lavoratori, se non fosse stata rivendicata con l’operato del sindacato, sarebbe rimasta – a detta del sindacalista – “nelle tasche delle aziende e dei Consulenti del Lavoro”. “A tutela della credibilità e onorabilità dei Consulenti del Lavoro – si legge nel comunicato stampa del Consiglio Nazionale –, ci riserviamo di avviare tutte le azioni legali necessarie, comprese quelle mirate al risarcimento del danno di immagine procurato”.
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