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Lunedì, 01 Luglio 2019 12:51

Il decreto crescita è legge

Dalle tariffe Inail alla rottamazione delle cartelle, dagli scontrini elettronici a Ires e Imu, dal Bonus Sud a quello impatriati, dallo scivolo pensionistico alle vittime dei mancati pagamenti. Tanti i temi su cui interviene la Legge n. 58 del 2019 di conversione, con modifiche, del D.L. n. 34/2019 c.d. “decreto crescita”, pubblicata nel Supplemento Ordinario n. 26 della GU n. 151 del 29 giugno 2019 ed entrata dunque in vigore il 30 giugno. Fra le principali novità, il provvedimento rende strutturale dal 2023 il taglio delle tariffe Inail da 600 milioni di euro introdotto dalla Legge di Bilancio 2019 per il triennio 2019-2021, ma con il ‘salto’ dell’anno 2022. Finanziato poi il Bonus Sud anche per il periodo gennaio-aprile 2019 a valere sulle risorse del programma operativo complementare “Sistemi di politiche attive per l’occupazione” 2014-2020. Il “contratto di espansione” sostituirà quello di solidarietà espansiva consentendo alle grandi imprese con più di 1000 dipendenti di offrire ai più anziani uno scivolo verso la pensione di 5 anni mentre il bonus impatriati si riduce per gli sportivi professionisti che potranno pagare le tasse sul 50% e non solo sul 30% del reddito.

Vengono poi riaperti i termini per aderire alla rottamazione-ter fino al 31 luglio prossimo, sale da 5 a 9 anni la flat tax al 7% modello Portogallo per i pensionati che si trasferiscono nel Mezzogiorno e anche i piccoli esercizi dovranno trasmettere gli scontrini in via telematica all’Agenzia delle Entrate ma per sei mesi ci sarà una moratoria delle sanzioni. Reintrodotto il superammortamento, l'Imu sui capannoni diventerà deducibile per intero dal 2023 e l'Ires sarà ridotta al 20% a partire dallo stesso anno. Tra le novità per i professionisti il "Fondo vittime mancati pagamenti” da parte di imprese debitrici imputate per estorsione, truffa, insolvenza fraudolenta o false comunicazioni sociali a cui si aggiungono anche le causali di bancarotta fraudolenta, semplice e ricorso abusivo al credito. Istituito anche il “Fondo salva-opere” per garantire il rapido completamento delle infrastrutture, tutelare i lavoratori e le imprese sub-appaltatrici, e la piattaforma “Incentivi.gov” per il sostegno alla politica industriale nazionale.

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