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Mercoledì, 17 Aprile 2019 11:10

Regime forfetario: i chiarimenti dell’Agenzia Entrate

Con la circolare n. 9/E del 2019 l’Agenzia delle Entrate fornisce indicazioni per l’accesso al nuovo regime forfetario, rivolto ai contribuenti persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni in  possesso di determinati requisiti, che prevede l’applicazione di un’unica imposta sostitutiva del 15% - ridotta al 5% in casi particolari per le start-up - ai titolari di partita Iva che nell’anno precedente hanno conseguito ricavi e compensi non superiori a 65mila euro. Nel provvedimento l’Agenzia spiega le modalità di applicazione del regime forfetario alla luce delle modifiche apportate con la Legge di Bilancio 2019 al regime agevolato già introdotto dalla Legge di stabilità 2015, fornendo risposta anche ad alcuni dubbi interpretativi.

Possono applicare l’imposta, sostitutiva di Irpef, addizionali regionali e comunali e Irap, anche le imprese familiari e le aziende coniugali, a patto che non siano gestite in forma societaria, così come coloro che iniziano una nuova attività dopo l’apprendistato anche se la esercitano prevalentemente nei confronti dei datori di lavoro dove hanno svolto il periodo di praticantato obbligatorio. La circolare riepiloga le cause ostative all’accesso al regime agevolato e spiega nel dettaglio come calcolare le soglie reddituali rilevanti. Vengono poi descritte le modalità di passaggio dal regime ordinario all’agevolato e viceversa e le semplificazioni che avvantaggiano i contribuenti che scelgono la soluzione forfetaria, fra cui l’esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica, con l’eccezione delle fatture elettroniche nei confronti della PA, e dagli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili. Per le parti non oggetto di esame nella circolare – segnala l’Agenzia - si rinvia ai chiarimenti forniti dalla circolare n. 10/E del 4 aprile 2016, compatibili col vigente quadro normativo.

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