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Giovedì, 11 Aprile 2019 17:37

DEF 2019 approvato dal CdM

Il 9 aprile il Consiglio dei Ministri ha approvato il Documento di Economia e Finanza 2019 che traccia le linee guida della politica di bilancio e di riforma che si intende attuare nel prossimo triennio. A sintetizzare i contenuti delle tre sezioni di cui si compone il DEF (programma di stabilità dell’Italia; analisi e tendenze di finanza pubblica; programma nazionale di riforma PNR) è il comunicato stampa del Governo. Secondo le stime riportate anche nella tabella allegata al comunicato stampa n. 73 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il 2018 si è chiuso con un incremento del PIL reale dello 0,9%. La proiezione di crescita tendenziale per il 2019 è stata dunque rivista, passando dall’1 allo 0,1%. Il deficit 2019 è al 2,4 % del PIL, ma l’esecutivo prevede un percorso di graduale riduzione che dovrebbe portarlo all’1,5% nel 2022, così come per il rapporto debito/PIL. Il tasso di disoccupazione dovrebbe salire all’11% per poi scendere al 10,4% nel 2022.

Parte integrante del DEF il Programma Nazionale di Riforma (PNR), nel quale “saranno oggetto di valutazione - si spiega nel comunicato del governo - l’introduzione di un salario minimo orario per i settori non coperti da contrattazione collettiva e la previsione di trattamenti congrui per l’apprendistato nelle libere professioni. Si continuerà inoltre a lavorare per ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e gli adempimenti burocratici, anche attraverso la digitalizzazione”. L’esecutivo prevede poi la promozione degli investimenti in innovazione tecnologica e ricerca, diffusione della banda larga, sviluppo della rete 5G e per il rilancio della politica industriale. Per favorire la ripresa delle nascite e la partecipazione femminile al mercato del lavoro, si punta all’alleggerimento del carico fiscale e alla destinazione di maggiori risorse alle famiglie, con particolare riguardo a quelle numerose e con componenti disabili. Parte dell’azione di riforma fiscale anche “un sistema di flat tax come componente importante di un modello di crescita più bilanciato”.

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