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Lunedì, 12 Novembre 2018 15:42

Malattia, come comportarsi con datore e INPS

In caso di malattia il lavoratore deve contattare il proprio medico che avrà poi il compito di redigere e trasmettere il certificato in via telematica all’INPS. Ma cosa succede dopo questo passaggio? Lo spiega l’INPS con una guida sulla certificazione telematica e sulle visite mediche di controllo. L’Istituto risponde sul sito alle domande più frequenti dei dipendenti, indicando le fasi da seguire quando sono impossibilitati a recarsi al lavoro per malattia.

Il certificato rilasciato dal medico indica la prognosi e la diagnosi, ossia la causa della malattia, mentre l’attestato indica solo la prognosi, ossia il giorno di inizio e di fine presunta della malattia. In formato cartaceo sono accettati solo quando non sia tecnicamente possibile la trasmissione telematica. Il lavoratore, ricorda l’Istituto, deve prendere nota del numero di protocollo del certificato e controllare l’esattezza dei dati anagrafici e dell’indirizzo di reperibilità per la visita medica inseriti. Può, inoltre, verificare la corretta trasmissione del certificato tramite l’apposito servizio sul sito INPS, inserendo le proprie credenziali. Il lavoratore poi dovrà avvisare tempestivamente il proprio datore di lavoro dell’assenza e consegnare l’attestato con il numero di protocollo assegnato.

Nel certificato, il medico deve inserire (solo se ricorrono) l’indicazione dell’evento traumatico e la segnalazione delle agevolazioni per cui il lavoratore sarà esonerato dall’obbligo del rispetto della reperibilità. Le visite mediche di controllo possono essere disposte d’ufficio dall’Istituto o su richiesta dei datori di lavoro per i propri dipendenti. Le fasce di reperibilità cambiano tra settore privato e pubblico. I lavoratori privati sono tenuti a essere reperibili nelle fasce 10-12 e 17-19. I lavoratori pubblici, invece, nelle fasce 9-13 e 15-18. Se il lavoratore risulta assente alla visita domiciliare viene invitato a recarsi, in una data specifica, presso gli ambulatori della struttura territoriale INPS di competenza. È comunque tenuto a presentare una giustificazione valida per l’assenza per non incorrere in eventuali azioni disciplinari da parte del datore di lavoro. Un eventuale rientro anticipato al lavoro deve essere riportato, su richiesta del lavoratore, sul certificato del medico curante che può procedere a rettificarlo entro il periodo di prognosi. Tutte le info sono reperibili dai Consulenti del lavoro.