"Stiamo lavorando per raggiungere in tempi brevi le annunciate e tanto attese modifiche alla disciplina del Documento unico di regolarità contributiva". Così Pasquale Staropoli, Vice Capo di Gabinetto del Ministro del Lavoro, nel corso del suo intervento a “Verso il Festival del Lavoro 2019” a Genova.
“I contenuti dell’intervento sulla disciplina del Durc sono quelli che il Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, ha esposto durante l’evento degli Stati Generali dei Consulenti del Lavoro dell’11 gennaio e che rappresentano l’accoglimento delle istanze che sono pervenute dai Consulenti del Lavoro” spiega Staropoli. Poi, però, nel passaggio tra Camera e Senato del Decreto Semplificazione sono stati bocciati numerosi emendamenti tra cui quello contenente le attese modifiche al documento unico di regolarità contributiva. Una bocciatura però non del merito dell’intervento e neppure delle esigenze connesse a questa richiesta che sono pervenute dal CNO. “Vogliamo riportare in buona sostanza il Durc a quella che è la sua funzione ontologica originaria, cioè uno strumento di verifica della regolarità contributiva”, aggiunge. “Non quindi, usando i termini riportati dal Ministro, ‘una mannaia indiscriminata' per le aziende”. Il Ministero dunque – annuncia – ha intenzione di intervenire sul D.M. del 30 gennaio 2015 per andare incontro alle esigenze delle imprese e per consentire a quelle aziende che hanno regolarizzato per tempo di non perdere le agevolazioni ricevute. "Intervento che agirà per ampliare gli attuali tempi concessi al datore di lavoro per mettersi in regola con il Durc. Dall’altro lato, prevedendo dei limiti al recupero dei contributi" ha poi sottolineato.
Notizie correlate: CdL sempre più indispensabili per le imprese - 21° Forum Lavoro/Fiscale: pagina speciale - Durc nei termini e regolarità contributiva