Non ci sarà la banca dati delle fatture dell’Agenzia delle Entrate, né la fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie, mentre l’archiviazione riguarderà solo i dati fiscali necessari. Sono queste le principali novità relative all’obbligo in vigore dal prossimo 1° gennaio contenute nel provvedimento emanato il 20 dicembre 2018 dal Garante per la Privacy. Il documento giunge a seguito del tavolo tecnico costituito con l’Agenzia delle Entrate per affrontare le criticità in materia di protezione dei dati riscontrate dall’Autorità lo scorso novembre, al quale ha partecipato anche il Consiglio nazionale dell’Ordine, oltre che il Ministero dell’Economia e Finanze e l’Agid.
Dopo il periodo transitorio indispensabile a modificare il sistema – spiega il Garante in una nota sul sito -, i nuovi servizi di consultazione delle fatture saranno resi disponibili solo su specifica richiesta del contribuente, sulla base di accordi che saranno esaminati dall’Autorità. Inoltre, entro il 15 aprile 2019, l’Agenzia delle Entrate dovrà produrre una nuova valutazione d’impatto ai sensi della normativa vigente. Intervenendo sul quotidiano Repubblica, il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, ribadisce la richiesta della Categoria di un anno di moratoria dalle sanzioni: “Non si può non tenere conto di tutte le aziende che non possono usufruire della banda larga e delle piccolissime imprese dove lavorano solo l'imprenditore e pochi collaboratori”.
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