Il Tribunale di Torino, con la sentenza n. 2485/2018, ribadisce la funzione fondamentale e concreta di tutela rivestita dagli Ordini professionali, condannando per truffa e appropriazione indebita un individuo che esercitava abusivamente la professione di Consulente del Lavoro nonostante la sospensione per morosità dall’Albo e un procedimento in corso dinanzi al Consiglio di disciplina territoriale. Una pronuncia che si colloca in continuità con il solco giurisprudenziale già tracciato dal Tribunale Penale di Pesaro con la sentenza depositata lo scorso 14 marzo 2017.
“Una sentenza di grande rilievo che ancora una volta mette in evidenza come l’attività riservata in materia di lavoro debba essere svolta esclusivamente dai professionisti iscritti agli Ordini ed in particolare dai Consulenti del Lavoro. E che punisce penalmente chi millanta il possesso di titoli professionali o iscrizioni ad albi”, commenta la Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone. Ai microfoni della web tv di Categoria esprime soddisfazione anche Luisella Fassino, Presidente del Consiglio provinciale dell'Ordine di Torino, che si è costituito parte civile nel processo e a cui è stato riconosciuto il risarcimento del danno alla credibilità professionale. “Abbiamo affermato il valore della professione - sottolinea la Fassino -, del sistema ordinistico come soggetto tutore della credibilità di tutti gli iscritti e della credibilità del sistema ordinistico stesso".
Guarda l’intervista a Luisella Fassino
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