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Giovedì, 05 Marzo 2020 15:55

COVID-19: Garante Privacy, no a raccolta dati "fai da te"

Soggetti pubblici e privati devono attenersi alle indicazioni del Ministero della Salute e delle istituzioni competenti per la prevenzione della diffusione del Coronavirus. È quanto ribadisce il Garante per la Protezione dei Dati Personali che, con una nota sul proprio sito, ricorda che i datori lavoro devono astenersi dal raccogliere, a priori e in modo sistematico e generalizzato, anche attraverso specifiche richieste al singolo lavoratore o indagini non consentite, informazioni su eventuali sintomi influenzali dei propri dipendenti e dei suoi contatti più stretti o comunque rientranti nella sfera extra-lavorativa. La normativa d'urgenza, adottata nelle ultime settimane, prevede che chiunque abbia soggiornato, negli ultimi 14 giorni, nelle zone a rischio epidemiologico, nonché nei Comuni individuati dalle più recenti disposizioni normative, debba comunicarlo all'azienda sanitaria territoriale, anche tramite il medico di base, che provvederà agli accertamenti previsti.

La finalità di prevenzione dalla diffusione del Coronavirus - continua la nota - deve infatti essere svolta da soggetti che istituzionalmente esercitano queste funzioni in modo qualificato. Dunque, l’accertamento e la raccolta di informazioni relative ai sintomi influenzali e notizie sui recenti spostamenti di ogni individuo spettano agli operatori sanitari e al sistema attivato dalla protezione civile. Resta fermo l’obbligo del lavoratore di segnalare al datore di lavoro qualsiasi situazione di pericolo per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro e l'obbligo in capo al datore di lavoro di comunicare agli organi preposti l’eventuale variazione del rischio “biologico” derivante dal Coronavirus per la salute sul posto di lavoro e gli altri adempimenti connessi alla sorveglianza sanitaria sui lavoratori per il tramite del medico competente.

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