LAVORO: CALDERONE, FESTIVAL CHIUSO TRA CONTI PUBBLICI E DECRETO DIGNITA'
Milano, 30 giu. (Adnkronos/Labitalia) - Decreto dignità, migranti,conti pubblici, sicurezza sul lavoro. Sono solo alcuni degli argomenti affrontati dal Festival del lavoro, organizzato a Milano dal Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro e che ha chiuso oggi i battenti con l'intervento del ministro del Lavoro, Luigi Di Maio.
Soddisfatta la presidente dei consulenti del lavoro Marina Calderone, che ha sottolineato come "il lavoro svolto in questi tre giorni abbia messo in primo piano le proposte del mondo professionale e anche le criticità del Paese".
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Ma, ha aggiunto Calderone, "anche le promesse fatte dai rappresentanti del governo che sono intervenuti". "Non bisogna dimenticare che, come ricordato oggi dal sottosegretario Durigon, i consulenti del lavoro si pongono come front office tra le istituzioni e il mercato del lavoro".
(Dks/Adnkronos)
M5S: DI MAIO, SONDAGGI FAVOREVOLI A LEGA? SCHEMA CHE PORTA FORTUNA
Milano, 30 giu. (Adnkronos) - "Questo è uno schema che credo abbia sempre portato fortuna". Così il vice premier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, arrivando al Festival del Lavoro, a Milano, risponde ai cronisti che gli chiedono un parere sugli ultimi sondaggi che riportano una crescita della Lega rispetto al M5s. "Noi -spiega Di Maio- siamo sempre stati sottovalutati, trattati come inesperti e incapaci, ma in 5 anni abbiamo mandato a casa Letta, Gentiloni Renzi e Berlusconi".
Quindi, sottolinea, bene "finché è così, finché ci dicono che stiamo arrancando, che non siamo bravi e non siamo capaci", perché "poi il Movimento si piazza sempre davanti a tutti quanti e manda a casa la vecchia guardia".
(Liv/Adnkronos)
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RAI: DI MAIO, PROPOSTA GRILLO DEL 2009, IN PROGRAMMA SOLO STOP LOTTIZZAZIONE
Milano, 30 giu. (Adnkronos) - La proposta lanciata da Beppe Grillo di privatizzare due reti Rai e trasformarne una, privandola del tutto degli spazi pubblicitari, "era una vecchia proposta del Movimento Cinquestelle inserita nel programma del 2009; ma nel contratto di governo, per ora, abbiamo inserito esclusivamente che non vada più lottizzata". Lo assicura il vicepremier Luigi Di Maio che, a margine del Festival del Lavoro in corso a Milano, spiega: "La smetteremo quindi con persone del partito all'interno del cda, il direttore generale, presidenti e direttori dei tg", perché "deve tornare un po' di merito in Rai".
E aggiunge: "So che è una grande sfida, ma è questa la vera sfida culturale. Se l'industria culturale del nostro Paese ricomincia a fare cultura e non si mette a lavorare per i partiti -conclude- allora quell'azienda cambierà la cultura di tutto il Paese".
(Liv/Adnkronos)
MIGRANTI: DI MAIO, ACCORDO OTTIMA BASE PARTENZA, SE FALLISCE FINITA EUROPA
Milano, 30 giu. (Adnkronos) - "Quella di ieri è un'ottima base di partenza, però adesso mi aspetto dai Paesi che tengano fede alla parola data in quell'atto, che è stato firmato ieri da tutti Paesi europei. Se non lo faranno vorrà dire che l'Europa non esiste più". Così il vicepremier Luigi Di Maio, a margine del Festival del Lavoro in corso a Milano, commenta l'accordo sui migranti siglato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Consiglio europeo. Del resto, spiega Di Maio, "questa, a livello europeo, non è una partita in cui c'è chi vince e c'è chi perde, secondo me ieri abbiamo stabilito prima di tutto un principio".
E cioè che "senza l'Italia non si va da nessuna parte, chi arriva in Italia arriva in Europa e quindi i migranti che sbarcano in Italia sono una questione europea". Perché "ci si vede fino alle 5 di notte, si scrive un documento tutti insieme, si dice che si vuole aiutare l'Italia sui migranti, si dice che chi sbarca in Italia sbarca in Europa, che c'è l'intenzione di rivedere Dublino, ma se non lo vogliono fare gli altri Paesi vuol dire che quelle riunioni non servono a nulla. E questo si, sarebbe un problema", osserva.
(Liv/Adnkronos)
MIGRANTI: DI MAIO, SI RISPETTINO PATTI O RIVEDREMO FINANZIAMENTI A UE
Milano, 30 giu. (Adnkronos) - "Se i Paesi che hanno firmato il documento al Consiglio europeo dovessero smentire quel documento, forse dovremmo rivedere i 20 miliardi di euro che diamo ogni anno all'Unione Europea". Lo ha detto il vice premier Luigi Di Maio a margine del Festival del Lavoro in corso a Milano. "Io, personalmente -spiega Di Maio- penso che dovremmo fare centri nei Paesi di provenienza perché il miglior modo per aiutare i migranti è fare in modo che non debbano più fare viaggi della speranza, che a volte si trasformano in tragedie in mare". Viaggi che "le ong, purtroppo, in questi anni hanno o assecondato oppure gestito senza coordinarsi con la guardia costiera libica, come è successo per la Life Line".
E dunque, ribadisce, "penso che questi siano i centri che ci devono interessare; centri di protezione nei Paesi africani in modo tale che questa gente non prenda una nave, una barca, un gommone per attraversare il Mediterraneo". L'obiettivo è questo, ma "deve essere chiara una cosa: noi diamo 20 miliardi di euro all'anno all'Ue, se questi signori dopo aver firmato un documento, dopo qualche ora, smentiscono quel documento, vuol dire che forse dobbiamo rivedere quei 20 miliardi, visto e considerato che non appena si ottiene un mezzo risultato questi Paesi subito fanno un passo indietro". Forse, conclude Di Maio, "così saremmo ancora più convincenti, visto e considerato che il tema del veto, e del porre il veto, vedo che preoccupa. Per un'Italia che in questi anni, a quei tavoli, non ha mai neanche parlato di veto".
(Liv/Adnkronos)
LAVORO: DI MAIO, ASSENZA COPERTURE DL DIGNITA' LEGGENDA METROPOLITANA
Milano, 30 giu. (Adnkronos) - Le polemiche sull'assenza di coperture per il cosiddetto decreto dignità "sono tutte leggende metropolitane". Lo afferma il vicepremier Luigi Di Maio a margine del Festival del Lavoro, in corso a Milano. "Mi fa piacere, anzi" che ci siano queste polemiche, dice Di Maio, perché "stanno pubblicizzando il decreto". Del resto, avverte, "lo abbiamo scritto ed è pronto nel testo; ora sta facendo tutto un iter che sottovalutavo", ma che rappresenta solo "una questione di quante bollinature deve avere e di quanti soggetti devono dire va bene". Ma "dal punto di vista politico -assicura- è un decreto pronto".
(Liv/Adnkronos)
PENSIONI: DI MAIO, 'QUOTA 100' NON DEVE SPAVENTARE
Milano, 30 giu. (Adnkronos) - "C'è un tema sulla 'quota 100', pare l'abbia detto anche ieri il presidente dell'Inps" Tito Boeri, sul fatto che "ci ritroveremo diverse centinaia di migliaia di pensionati che si approssimano al milione: questo non è un tema che necessariamente ci deve spaventare, perché soprattutto nella Pubblica amministrazione favorire il ricambio generazionale significa portare nuove competenze per le nuove sfide della Pubblica amministrazione".
Lo ha detto il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, intervenendo dal palco del Festival del Lavoro, in corso a Milano.
La cosiddetta 'quota 100', spiega Di Maio, è "nel nostro programma di governo e la dobbiamo fare per permettere ai giovani di entrare sempre più nel mondo del lavoro e per dare la possibilità a chi ha lavorato una vita di andare in pensione". "La partita, su questo come su tante materie economiche, non la dobbiamo considerare solo a Legge di Bilancio vigente o a saldi di finanza pubblica vigenti", avverte aggiungendo: "Teniamo ben presente che quello che è l'atteggiamento dell'Italia ai tavoli europei sull'immigrazione è solo l'antipasto di quello che sarà l'atteggiamento ai tavoli europei sull'economia".
(Liv/Adnkronos)
GOVERNO: DI MAIO, SU DELOCALIZZAZIONI DAREMO STRETTA
Milano, 30 giu. (Adnkronos) - "Una norma che mi sta a cuore è quella delle delocalizzazioni; oggi pomeriggio sarò in provincia di Brescia dove un'altra azienda, dopo aver preso soldi dallo Stato, se ne sta andando all'estero. E su questo bisogna dare una stretta". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio a margine del Festival del Lavoro in corso a Milano.
(Liv/Adnkronos)
PENSIONI: DI MAIO, PRONTA LEGGE SU QUELLE D'ORO
Milano, 30 giu. (Adnkronos) (Liv/Adnkronos) - Sul tema delle pensioni d'oro "anche di qualche sindacalista, ho la proposta di legge pronta. La settimana prossima tagliamo i vitalizi, quella successiva incardiniamo la legge sulle pensioni d'oro". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio intervenendo dal palco del Festival del Lavoro in corso a Milano. All'origine della battuta, una domanda sui numeri delle tessere dei sindacati: "Era una promessa che ho fatto agli italiani, ma -rassicura Di Maio- non riguarderà solo quella categoria".
LAVORO: DI MAIO, SU QUELLO NERO CI VUOLE TOLLERANZA ZERO
Milano, 30 giu. (Adnkronos) - "C'è un tema, quello del lavoro nero, su cui ci vuole tolleranza zero. Dicendo anche, a chi assume in nero, che con è sufficiente pagare una multa". Lo ha detto il ministro del Lavoro Luigi Di Maio intervenendo dal palco del Festival del Lavoro. Ricordando che "c'è il tema del "lavoro, che è formalizzato, ma che in realtà non dà dignità alle persone", Di Maio spiega: "Io l'ho affrontato e devo dire che se ci riusciamo sarà un modello di gestione".
E aggiunge: "Su queste questioni c'è sicuramente quella dei rider; anche se non voglio enfatizzare la singola questione, quei ragazzi sono il simbolo di una generazione che in qualche modo è stata abbandonata dalle politiche pubbliche". Quanto alle cooperative, "metteremo in piedi il prima possibile una legge sulle false cooperative, che dia dignità a quelle grandi e la smetta di avere tutti questi soggetti che nascono e muoiono dall'oggi al domani, attentando alla dignità di chi ci lavora"?
(Liv/Adnkronos)
GIOCHI: DI MAIO, VIETEREMO PUBBLICITA', APPLICHEREMO NORMATIVA TABACCO
Milano, 30 giu. (Adnkronos) - Il governo applicherà al gioco d'azzardo "la normativa che già si applica al tabacco, vietandone la pubblicità". Lo ha detto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, intervenendo dal palco del Festival del Lavoro a Milano. "Credo -spiega Di Maio- in un Paese che non faccia cadere in tentazione tanti padri e madri di famiglia". Per questo "applicheremo la normativa che si applica al tabacco, vietando la pubblicità. Quindi normeremo anche il poker online e gli altri giochi".
(Liv/Adnkronos)
INFRASTRUTTURE: DI MAIO, CODICE APPALTI INCOMPRENSIBILE, BLOCCA INVESTIMENTI
Milano, 30 giu. (Adnkronos) (Liv/Adnkronos)
Il codice degli appalti "non è punitivo, è incomprensibile e sta bloccando gli investimenti". Così il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio intervenendo dal palco del Festival del Lavoro, a Milano. "A volte -osserva Di Maio- le linee guida smentiscono le sentenze. Se almeno sul Codice degli appalti usiamo l'approccio di sottrarre e non aggiungere, sono sicuro che sbloccheremo più investimenti perché ci sarà meno paura, da parte degli amministratori, di firmare le delibere". In ogni caso, avverte, "se si vuole fare il contrasto alla corruzione ci sono tanti strumenti, come in tanti Paesi meno corrotti di noi che non passano per un Codice degli appalti". Anche perché "oggi sta bloccando gli investimenti, il lavoro e l'edilizia, che era il volano della nostra economia e che a un certo punto si è fermata perché le norme non permettevano più investimenti in questo settore".
CONTI PUBBLICI: COTTARELLI, DEBITO NON E' AUMENTATO PER STRETTA FISCALE
Dibattito al Festival del Lavoro
Milano, 30 giu. (Adnkronos/Labitalia) - "Non è vero che il debito pubblico è aumentato perché c'è stata la stretta fiscale e, quindi, che per ridurre il debito rispetto al pil bisogna spendere di più". A dirlo Carlo Cottarelli, economista e direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici italiani dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, a margine del Festival del Lavoro, in corso a Milano. "Il debito -spiega- è cresciuto perché con la crisi economica del 2008-2009 e poi quella del 2011, che era già in corso prima della stretta fiscale, il nostro pil è sceso. Questo ha creato un deficit che spingeva verso l'alto il debito pubblico".
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"Spero che il deficit pubblico -sottolinea- non aumenti perché aumenterebbe i rischi per l'economia italiana di una crisi 'da spread'; cioè gli investitori non si fidano più di investire in titoli pubblici italiani perché il deficit è troppo alto; quando questo succede l'economia si blocca. Non vorrei che succedesse di nuovo questa cosa".
(Dks/Adnkronos)
MANOVRA: COTTARELLI, RIDURRE RAPPORTO DEBITO PUBBLICO-PIL
Milano, 30 giu. (Adnkronos/Labitalia) - "Non so se ci sarà una manovra correttiva, credo che per essere in linea con le regole europee ci dovrebbe essere una manovra di quest'anno, magari non tanto grande come dice Confindustria". A dirlo Carlo Cottarelli, economista e direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici italiani dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, a margine del Festival del Lavoro, in corso a Milano.
"Quello che importa -spiega- però è soprattutto il prossimo anno e questo lo vedremo a settembre, con la pubblicazione dei conti per il 2019 per gli anni seguenti. Spero che il sentiero sia quello di ridurre, anche se gradualmente, il rapporto tra debito pubblico e pil".
(Dks/Adnkronos)
CRISI: COTTARELLI, PER EVITARE SITUAZIONE GRECIA RIFORME PER CRESCITA ECONOMIA
Milano, 30 giu. (Adnkronos/Labitalia) - "Per evitare che anche in Italia ci sia una crisi come quella greca il governo deve fare le riforme che davvero servono a far crescere l'economia italiana, alcune di queste riforme peraltro stanno nel contratto di governo come la lotta alla corruzione e rendere la giustizia civile più veloce". A dirlo Carlo Cottarelli, economista e direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici italiani dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, a margine del Festival del Lavoro, in corso a Milano. "Non illudetevi -avverte- che l'economia italiana crescerà facendo più deficit, perché abbiamo un deficit già così elevato che sarebbe controproducente, lo spread andrebbe su e questo farebbe rallentare l'economia italiana".
"Il popolo greco ora -fa notare- ha lo stesso reddito pro capite che aveva 20 anni fa. Nei 10 anni prima della crisi la Grecia ha avuto una crescita spettacolare, al 4% all'anno. Quindi noi diciamo 'la Grecia sta messa male', ma anche l'Italia sta messa abbastanza male. Negli ultimi 20 anni purtroppo non abbiamo vissuto bene l'esperienza dell'euro. Quindi dobbiamo cercare di fare quelle cose che bisogna fare quando si ha la moneta in comune con altri Paese e mettere da parte le maggiori entrate che sono causate dalla crescita. Se si fanno le cose gradualmente non c'è bisogno dell'austerità, se si aspetta all'ultimo momento quando c'è la crisi, allora purtroppo c'è l'austerità".
(Map/Adnkronos)
LAVORO: DURIGON, SOSTENIBILITA' REGOLARE STRUMENTO CHE CI ACCOMUNA A CONSULENTI
Dibattito al Festival del Lavoro
Milano, 30 giu. (Adnkronos/Labitalia) - "La sostenibilità di un lavoro regolare è uno strumento che accomuna il ministero dei consulenti del lavoro". A dirlo Claudio Durigon, sottosegretario al ministero del Lavoro, in occasione del Festival del Lavoro, organizzato a Milano dal Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, intervenendo al dibattito 'Competitività, legalità, sostenibilità'. "Sono convinto -ha affermato- che partendo da un lavoro sicuro si potranno avere soluzioni per un mondo migliore. Consideriamo però che siamo ad una fase iniziale del governo". "Siamo pronti -ha assicurato-a confrontarci con le parti sociali, anche con i consulenti del lavoro che sono un front office con il mercato del lavoro.
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In Italia abbiamo una burocrazia che 'ingessa' il sistema però, in termini di legalità, sono convinto che chi sbaglia deve pagare. Per questo condivido anche lo strumento Asse.Co, promosso dai consulenti del lavoro, che punta a responsabilizzare gli attori del mercato del lavoro".
"Asse.Co -ha ribadito Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro- è una concreta risposta di legalità che deve diventare legge e strumento per protocollo che deve essere portato nell'ambito della filiera degli appalti".
MIGRANTI: MELONI, ITALIA SCONFITTA SU TUTTA LA LINEA
Milano, 29 giu. (Adnkronos) - "L'Italia è stata sconfitta su tutta la linea. Conte si è fatto un po' raggirare anche per inesperienza, si è convinto di avere ottenuto una grande vittoria". Così Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, a margine dl Festival del Lavoro in corso a Milano, in relazione all'accordo siglato a Bruxelles. A chi le domanda se la linea di Matteo Salvini non ha pagato, "forse sarebbe stato meglio se ci fosse andato lui" a trattare in Europa. "In cambio di un vittoria di Pirro - fa notare - abbiamo dato l'ok alle sanzioni alla Russia che massacrano le nostre aziende". "L'inesperienza di Conte - insiste Meloni - non ha aiutato. Io quell'accordo non lo avrei chiuso e mi pare che anche Salvini abbia smorzato i toni trionfalistici". All'indirizzo del presidente francese Macron Meloni afferma che: "deve smetterla di darci lezioni".
(Mem/Adnkronos)
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LAVORO: MELONI A DI MAIO, NON SI PUO' CREARE PER EDITTO
Milano, 29 giu. - (Adnkronos) - - "Il grande errore che mi pare stia facendo anche l'attuale ministro del Lavoro e' credere che il lavoro si possa creare per editto". Lo ha detto il leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, intervenendo al Festival del Lavoro in corso a Milano. Piuttosto, ha osservato, "bisogna creare le condizioni per cui le aziende possano assumere. Serve un intervento per sviluppare l'economia non in deficit".
Meloni ha anche ricordato che "quando Conte venne in aula, tra flat tax, reddito di cittadinanza e clausole di salvaguardia Iva disse che avrebbero fatto politica espansiva in deficit, cosi sarebbe aumentato lavoro e sarebbero entrate più risorse. Peccato che in una economia globalizzata non funzioni proprio così". "Vedo questo governo molto tarato sul lavoro dipendente e non sul lavoro autonomo. Nel programma - ha evidenziato - è come se non esistesse".
(Mem/Adnkronos)
PREVIDENZA: PER CASSE PRIORITA' ESIGENZE ISCRITTI, DA ASSISTENZA A WELFARE
Milano, 29 giu. (Adnkronos/Labitalia) - Le casse previdenziali degli ordini professionali vanno incontro alle esigenze degli iscritti, tenendo presente anche le nuove competenze professionali. E' quanto emerso oggi dal dibattito 'Assistiamoci: le nuove frontiere del welfare', tenutosi a Milano, in occasione del Festival del lavoro, organizzato dall'ordine del Consiglio nazionale dei Consulenti del lavoro.
"Da anni -ha detto Alessandro Visparelli, presidente dell'Enpacl, Ente nazionale di previdenza e assistenza dei consulenti del lavoro- cerchiamo di mettere a disposizione dei colleghi diverse iniziative, che vanno dall'assistenza (polizza, sanitaria, integrativa) ai provvedimenti straordinari per i consulenti delle zone terremotate. Diamo, inoltre, un assegno di 6.000 euro all'anno a tutti gli orfani dei colleghi e minori di età".
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"Abbiamo anche risorse destinate al welfare attivo -ha ricordato- quindi a sostegno e sviluppo della categoria, andando a finanziare iniziative per acquisto attrezzature, di cui ci facciamo carico degli interessi. L'Enpacl ha anche finanziato importanti iniziative di formazione per spingere i colleghi ad occuparsi di nuove attività professionali; quest'anno abbiamo finanziato un progetto che prevede la formazione di 500 colleghi che si occuperanno della consulenza-pianificazione previdenziale. Ma i progetti sono rivolti anche ai giovani, ad esempio, per la sicurezza sul lavoro. Stiamo poi sperimentando il passaggio degli studi professionali dagli 'anziani' che stanno terminando l'attività, a favore dei giovani che fanno sempre più fatica a entrare nel mondo del lavoro, con garanzia Confidi per acquistare lo studio dei colleghi. Poi l'Ente, gratuitamente, offre un contributo proporzionato al finanziamento ottenuto, pari al 12%".
"Il problema del costo del lavoro -rimarca Calderone- è uno dei problemi centrali: l'Italia è uno dei paesi in cui il lavoro costa di più e soprattutto i lavoratori percepiscono di meno, perché il cuneo fiscale e contributivo è più ampio".
(Lab/Adnkronos)
(Adnkronos/Labitalia) - Un'attività pensionistica che punta sul welfare è anche la strada scelta dalla Cassa nazionale di previdenza e assistenza dei dottori commercialisti. "Noi -ha spiegato il presidente Walter Anedda- pensiamo ad un welfare strategico e attivo che accompagna il professionista nel momento in cui comincia la sua attività professionale, durante il suo percorso e anche nel momento in cui va in pensione. In generale, le casse possono davvero essere di supporto per chi oggi avvia l'attività professionale. Avviare un'attività professionale significa fare investimenti e, quindi, risorse che i giovani spesso non hanno a disposizione. Piano piano tutte le categorie professionali si stanno attivando per attuare strumenti validi che sono immediatamente disponibili".
L'Enpab, la cassa di previdenza e assistenza a favore dei biologi, sta cercando di diversificare l'assistenza agli iscritti, in base alla professionalità. "Abbiamo superato -ha sottolineato, Tiziana Stallone, presidente Enpab- i 15mila iscritti, il 50% dei quali è under 50 e il 42% è nutrizionista. Abbiamo cercato di parlare la stessa lingua dei nostri iscritti, infatti siamo entrati nelle università e abbiamo accolto le loro esigenze e il desiderio di essere sempre più rappresentati nel sistema accreditato privato".
(Adnkronos/Labitalia) - "Abbiamo ideato la 'work-up' professionale -ha proseguito Stallone-: il progetto rappresenta un'altra fase di evoluzione del welfare attivo tramite l'intervento legato al sostegno e alla promozione della libera professione come necessaria condizione per un incremento dei redditi professionali e, quindi, per contributi previdenziali più consistenti, necessari per migliorare le prestazioni. La partnership nata tra Enpab e la Clinica Santa Famiglia di Roma , unica struttura in Italia mono specialistica di Ostetricia e Ginecologia che, con progetti specifici, va nella direzione del benessere".
"La 'work-up' -ha affermato la presidente Stallone- dedicata a 'Nutrizione e fertilità', ha accolto 8 biologi liberi professionisti presso le strutture della clinica e li sosterrà in un percorso di formazione intensiva tramite l'esposizione di casi pratici e la condivisione di metodiche e protocolli di lavoro per la durata complessiva di un anno. Questo tipo di formazione mira all'acquisizione di newskills e alla formazione sul campo, un importante momento di confronto con altri professionisti. Così l'ente di previdenza dà la possibilità di accorciare la distanza tra il mondo della formazione e quello del lavoro".
(Dks/Adnkronps)
LAVORO: CALDERONE, ABITUARSI A IDEA DI POSTO NON PIU' CONFINATO IN UFFICIO O FABBRICA
Milano, 29 giu. (Adnkronos/Labitalia) - "I professionisti sono attenti al lavoro che cambia". Lo dice a Labitalia Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, a margine del Festival del Lavoro, in corso a Milano. "Dobbiamo essere attenti -ribadisce Calderone- ai fenomeni del lavoro; il mercato del lavoro sta cambiando e dobbiamo cercare di distinguere tra 'gig economy', che alla fine significa 'economia dei lavoretti', e un processo molto più sensibile che è quello del mutamento del contesto lavorativo".
"Dovremo confrontarci sempre di più -spiega la presidente dei consulenti del lavoro - coi mestieri digitali e, soprattutto, con un posto di lavoro che non sarà più confinato all'interno di un ufficio o di una fabbrica. Allora, studiare l'evoluzione del mondo del lavoro vuol dire anche capire che ci sono processi che non si possono arrestare".
"L'importante è garantire le tutele a tutte le tipologie di lavoro ma -avverte- con attenzione a non eccedere perché, in taluni casi, questo potrebbe deprimere un contesto che si sta certamente sviluppando. Dobbiamo abituarci al fatto che tanti mestieri tradizionali spariranno e invece altri ne nasceranno. E mettere insieme i percorsi formativi col mondo del lavoro", conclude Calderone.
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LAVORO: CALDERONE, RENDERE STRUTTURALE RIDUZIONE COSTO
La presidente, no a interventi spot
Milano, 29 giu. (Adnkronos/Labitalia) - "Da questi palcoscenici del Festival del Lavoro, da questi momenti di riflessione, nasceranno anche delle sollecitazioni a rivedere il sistema degli incentivi al lavoro, rendendo strutturale la riduzione del costo, non concentrandosi invece sugli interventi spot, che fanno occupazione per un periodo limitato. Ma che hanno come risultato il fatto che, nel momento in cui finisce l'incentivo, finiscono anche i posti di lavoro". Lo dice a Labitalia Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, a margine del Festival del Lavoro, in corso a Milano.
"Il problema del costo del lavoro -rimarca Calderone- è uno dei problemi centrali: l'Italia è uno dei paesi in cui il lavoro costa di più e soprattutto i lavoratori percepiscono di meno, perché il cuneo fiscale e contributivo è più ampio".
(Lab/Adnkronos)
LAVORO: TREU, DA GOVERNO SOLUZIONI CONDIVISE PER GIOVANI E ANZIANI
Milano, 29 giu. (Adnkronos/Labitalia) - "Promuovere il lavoro giovani e non lasciare i meno giovani senza una prospettiva professionale futura. Un duplice obiettivo, questo, che può e deve essere perseguito dal governo, che deve però provare a cercare soluzioni condivise". A dirlo, oggi, il presidente del Cnel, Tiziano Treu, intervenendo al dibattito 'La flessibilità in uscita e l'accompagnamento alla pensione', svoltosi a Milano, in occasione del Festival del lavoro, organizzato dal Consiglio nazionale dei Consulenti del Lavoro. "Le cose -ha spiegato- si possono migliorare. Ma bisogna vedere sempre all'atto pratico, servono investimenti e gestione. La mia riforma, anni fa, ad esempio, andava bene, ma sulla carta. Poi, all'atto pratico, era necessario introdurre delle modifiche. Al ministro Di Maio suggerisco di provare a semplificare la legge sul lavoro: noi non ci siamo riusciti, lui deve almeno provarci".
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"Il ministro del Lavoro -ha aggiunto Treu- deve, inoltre, con prudenza far funzionare meglio quello che c'è, magari procedendo con degli aggiustamenti. Deve finire l'epoca in cui ogni nuovo governo cancellava quello fatto dal precedente; non ha senso questo atteggiamento: c'è comunque del 'buono' che può e deve essere salvato. Pensiamo alle politiche attive per il lavoro, a 'Garanzia Giovani', al ricollocamento. Tutte politiche che possono essere migliorate, ma non certo cancellate".
(Adnkronos/Labitalia) - "E come presidente del Cnel - ha detto - non posso non consigliare al ministro Di Maio di cercare comunque il dialogo, raggiungendo soluzioni condivise. Le riforme non si possono fare solo a colpi di legge. Pensiamo solo alla vicenda dei riders. Bene che si sia aperto un tavolo e che il ministero non abbia avviato un percorso 'da solo'".
Oltre che per i giovani e per i lavoratori digitali, il Paese ha bisogno di una strategia da perseguire anche per i lavoratori meno giovani. Sul questo è intervenuto Domenico Garofalo, docente all'Università degli studi di Bari. "Una soluzione -ha proposto- può arrivare dal Terzo settore, dove si assiste a uno scambio tra lavoro e solidarietà, a cui i lavoratori anziani non si sottrarrebbero".
"In realtà -ha fatto notare- già esistono delle esperienze del genere; pensiamo ai 'nonni-vigili' davanti alle scuole ad esempio. Non bisogna fare altro che implementare un fenomeno già diffuso, trasportandolo anche in altre realtà e competenze professionali. Si dovrebbe pensare -ha ribadito Garofalo- a un volontariato strutturato per l'anziano che però gli dia chiare e concrete prospettive per il futuro".
(Dks/Adnkronos)
LAVORO: CONSULENTI, A BOLZANO GLI STIPENDI PIU' ALTI, A RAGUSA I PIU' BASSI
Presentato al Festival il report - Le dinamiche del mercato del lavoro nelle province italiane
Milano, 29 giu. (Adnkronos/Labitalia) - Con 1.500 euro Bolzano rimane la provincia con il primato degli stipendi medi più alti fra gli occupati alle dipendenze: erano 1.476 euro nell'ultima rilevazione. Fanalino di coda, invece, nella classifica del valore medio delle retribuzioni è Ragusa con 1.059 euro (erano 1.070 nell'ultimo report 2017). E' quanto emerge dal terzo rapporto nazionale 'Le dinamiche del mercato del lavoro nelle province italiane', curato dall'Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro e presentato oggi al Festival del Lavoro 2018, in corso a Milano e organizzato dal Consiglio nazionale e dalla Fondazione Studi consulenti del lavoro.
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Bolzano è seguita da Varese con 1.459 euro (rispetto ai 1.471 euro del 2017), mentre Bologna sale al terzo posto con 1.446 euro (erano 1.424 euro l'anno scorso). Ci sono, poi, Como con 1.442 euro (1.449 euro nel 2017) e Milano con 1.431 euro (in crescita rispetto a 1.409 euro). Quest'ultima provincia sale, dunque, di cinque posizioni nella classifica aggiornata dall'Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro. Si tratta di retribuzioni più alte rispetto alla media nazionale (1.324 euro) e sono, per la metà delle province, collocate tutte al Nord della Penisola. Per trovare la prima provincia del Mezzogiorno con gli stipendi medi più elevati bisogna scendere fino al 56° posto dove, con 1.288 euro, c'è Benevento.
La provincia con le retribuzioni più basse, invece, è Ragusa e il gap è del 30% rispetto a Bolzano. Ci sono poi Crotone con 1.118 euro (in discesa rispetto a 1.139 euro), Barletta-Andria-Trani con 1.121 euro (in miglioramento rispetto ai precedenti 1.112 euro), Lecce con 1.130 euro (rispetto ai 1.107 euro dell'anno scorso).
(Adnkronos/Labitalia) - Il report entra nel dettaglio dello squilibrio tra tasso d'occupazione maschile e femminile, quest'ultimo strettamente correlato allo sbilanciamento nella suddivisione del carico familiare tra donne e uomini. La disponibilità e il costo dei servizi di cura per i bambini, che sono molto differenziati nelle due aree del Paese, rende poco conveniente lavorare in presenza di figli a carico, poiché il costo dei servizi sostitutivi può superare lo stipendio o ridurlo drasticamente.
Il tasso d'occupazione femminile più elevato, come nel 2017, è nella provincia di Bologna dove due terzi delle donne sono occupate (66,7%), mentre quello più basso si registra a Foggia dove lavorano meno di un quarto delle donne (23,4%).
Tassi d'occupazione femminile superiori al 60% si registrano anche a Bolzano (65,9%) e Firenze (64,3%), mentre poco più di un quarto della popolazione femminile lavora a Napoli (26,0%). A Caltanissetta (24,4%), Crotone (24,3%) e Foggia (23,4%) tre donne su quattro, invece, non lavorano. Il tasso di occupazione maschile è, al contrario, molto più elevato: la provincia di Bolzano si colloca al vertice della classifica con 8 uomini occupati su 10 (79,8%), mentre a Reggio Calabria lavora meno della metà della popolazione maschile (45,5%), seguita da Benevento (48%) e Palermo (49,8%).
(Adnkronos/Labitalia) - La ricerca, nell'analizzare a fondo i dati sull'occupazione e sulla disoccupazione, fornisce un'analisi molto dettagliata anche sul fenomeno dei giovani con un'età compresa fra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione (Neet). Nel 2017 erano 2,1 milioni (1,1 milioni donne e 1 milione di uomini), in calo di 25 mila unità (-1,1%) rispetto al 2016. La flessione maggiore si registra nelle regioni del Centro (-3,4%), rispetto a quelle del Nord (-0,8%) e del Mezzogiorno (-0,7%). Il tasso di Neet diminuisce di soli 0,2 punti percentuali rispetto al 2016 (24,3%): il valore di questo indicatore nel Mezzogiorno (34,4%) è superiore di 14,7 punti percentuali rispetto a quello del Centro (19,7%) e di 17,7 punti rispetto a quello del Nord (16,7%).
Il tasso di giovani che non lavorano e non studiano più elevato nel 2017 si registra a Caltanissetta (44,9%) mentre quello più basso a Venezia (11,2%), con una differenza di oltre 33 punti percentuali. Un tasso superiore al 40% si registra anche nelle province di Crotone (44,7%) e Palermo (40,4%). Percentuali più elevate di questo indicatore si osservano anche a Napoli (37,6%). Valori inferiori al 12%, infine, si osservano a Treviso (11,6%), Belluno (11,6%) e Modena (11,9%).
(Adnkronos/Labitalia) - La provincia con la quota più elevata di occupati è Bolzano (72,9%), mentre quella con il tasso di occupazione più basso è Reggio Calabria dove lavorano solo 37,5 persone su 100. Dal 2° al 24° posto troviamo le province nelle quali sono occupati più di due terzi della popolazione in età lavorativa. Sono, nell'ordine, Bologna (71,8%), Milano (69,5%), Piacenza (69,4%), Parma e Firenze (69,3%), Lecco (69,2%), Belluno (69,2%), Modena (69,1%), Pisa (68,9%), Pordenone (68,6), Cuneo e Reggio nell'Emilia (68,4%), Siena (68%), Arezzo (27,8%), Biella (67,7) ed altre otto province del Nord fra il 67,6% e il 66,6%.
Roma si colloca solo al 48esimo posto della classifica (63,6%) e la provincia del Mezzogiorno con il tasso di occupazione più elevato è L'Aquila (57,1%) che si trova al 66esimo posto. Le altre province, dopo Reggio Calabria (37,1%), dove sono occupate meno di 4 persone su 10 sono Foggia (38,2%), Caltanissetta (38,5%), Palermo (38,5%), Napoli e Crotone (39,4%), Trapani (39,6%) e Agrigento (39,7%).
Il rapporto analizza, tra le altre cose, il mercato del lavoro attraverso un ''indice sintetico di efficienza e di innovazione (Labour market efficiency and innovation index)'' e stila una graduatoria anche delle province italiane in base al loro livello di competitività occupazionale, derivato da cinque indicatori che meglio rappresentano e spiegano la capacità del tessuto economico e sociale di produrre maggiore e migliore occupazione.
(Adnkronos/Labitalia) - Al primo posto si colloca Bologna, pur non primeggiando in nessuno dei 5 indicatori. Seguita da Trieste, Monza e Brianza, Milano che nella precedente rilevazione occupava la seconda posizione e la prima nel 2015 con la quota più alta di occupati che esercitano professioni altamente qualificate.
In coda alla classifica troviamo Crotone. Nel gruppo delle province meno innovative e competitive sono presenti tre capoluoghi regionali: Palermo al 90°posto, Reggio di Calabria al 92° e Napoli al 96° posto, insieme a tutte le province calabresi e alla maggioranza di quelle siciliane.
La provincia di Foggia registra il più elevato gender gap nell'occupazione ed è una delle cinque province pugliesi con i valori peggiori dell'indice, insieme a Brindisi, Barletta-Andria-Trani, Taranto e Lecce. Se Prato registra la migliore performance, quella di Ancona è la peggiore con un crollo al 53° posto e la perdita di 30 posizioni.
(Map/Adnkronos)
LAVORO: A FESTIVAL MILANO PRESENTATA CARTA VALORI FOOD DELIVERY A TUTELA RIDER
Firmata dalle più importanti aziende del settore
Milano,29 giu. (Adnkronos/Labitalia) - Arriva la prima Carta dei valori del food delivery per sottoscrivere l'impegno della aziende del settore a garantire le tutele ritenute fondamentali per i propri rider. A sottoscriverla foodora, Foodracers, moovenda, prestofood. La Carta è stata illustrata stamattina, durante il Festival del lavoro in corso a Milano da Gianluca Cocco, ad di foodora Italia (servizio on-demand di consegne a domicilio che attualmente ha oltre 9.000 ristoranti partner ed è presente in più di 65 città e 10 paesi).
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Nel solco di quanto fatto dall'avvio della propria attività, la Carta prevede: contrattualizzazione con contratti di collaborazione continuata e continuativa che prevedono copertura assicurativa Inail in caso di infortunio sul lavoro, della quale le aziende si faranno interamente carico, e tutele Inps; assicurazione integrativa per la copertura di eventuali danni a terzi; compenso equo e adeguato, con una base oraria, e una componente variabile in relazione al numero di consegne; informazione continua sulle tematiche relative alla sicurezza sul lavoro e sul rispetto del codice della strada; fornitura di dispositivi per la sicurezza individuale e agevolazioni per il mantenimento dei mezzi utilizzati; nessun algoritmo reputazionale o ranking.
"La Carta dei valori vuole essere un significativo gesto concreto verso le parti sociali e i rider, in continuazione con lo spirito di dialogo sempre mantenuto con i propri collaboratori e in vista dell'incontro del prossimo 2 luglio convocato dal ministro Di Maio", sottolinea foodora.
(Mba/Adnkronos)
VITALIZI: BOERI, INTERVENTI NON SONO BRICIOLE, SIMBOLI CONTANO
Così decreto dignità è potpourri
Milano, 29 giu. (Adnkronos) - "Secondo le nostre stime, con una serie di interventi sui vitalizi dei parlamentari e dei consiglieri regionali si potevano ottenere anche fino a 200 milioni di euro, che non sono niente a cospetto del nostro debito pubblico ma sono cifre importanti". Lo ha detto il presidente dell'Inps, Tito Boeri, al Festival del Lavoro a Milano. "Con la situazione del nostro debito pubblico dobbiamo stare attenti ai milioni ed è giusto fare così". Un intervento "simbolico non vuol dire secondarioI simboli contano tantissimo e chi chiede dei sacrifici alle famiglie deve dare il buon esempio", ha spiegato.
(Viv/Adnkronos)
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PENSIONI: BOERI, AZZERAMENTO FLUSSI MIGRATORI SERIO PROBLEMA
Milano, 29 giu. (Adnkronos) - Un azzeramento dei flussi migratori è un problema "serissimo" per il sistema pensionistico italiano. "Avere più immigrati regolari ci permetterebbe fin da subito di avere dei significativi flussi contributivi di ingresso nel nostro mercato del lavoro". Lo ha detto presidente dell'Inps, Tito Boeri, al Festival del Lavoro a Milano. "Gli scenari più preoccupanti per quanto riguarda la nostra spesa pensionistica futura sono quelli che prevedono una forte riduzione dei flussi migratori. Questa riduzione è in atto e i flussi cominciano a non essere più sufficiente per compensare il calo della popolazione autoctona", ha spiegato Boeri.
Le proiezioni demografiche "ci dicono che anche nel giro di pochi anni, se i flussi dovessero ridursi ulteriormente o addirittura azzerarsi, perderemmo città intere di popolazione italiana". Un problema "molto serio per il nostro sistema pensionistico, che è in grado di adeguarsi all'allungamento della vita media ma non al fatto che diminuiscono le coorti di contribuenti".
La classe dirigente "deve spiegare questo problema, che è un problema demografico dell'immediato". Il presidente dell'Inps ha sottolineato che, "volenti o nolenti, l'immigrazione è qualcosa che può darci il modo per gestire questa difficile transizione demografica. Se gli italiani ricominciano fare figli, cosa che tutti auspichiamo, ci vorranno vent'anni prima che i nuovi nati inizino a pagare i contributi".
(Mba/Adnkronos)
PENSIONI: BOERI, BENE RIDURRE QUELLE D'ORO, PER INPS TAGLIO SOPRA 5MILA EURO
Milano, 29 giu. - (Adnkronos) - "Ragionare sul fatto che queste aree di privilegio possano essere ridotte è meritorio", ma "bisogna intervenire sopra un importo e noi parlavamo da 5mila euro in su". Lo ha detto il presidente dell'Inps, Tito Boeri, al Festival del Lavoro di Milani, commentando il possibile taglio da parte del governo delle pensioni d'oro.
Boeri ha spiegato che per alcune categorie, "come per i politici, che queste regole se le erano dati da soli, c'erano delle deviazioni significative". Gli interventi che il governo potrebbe attuare sono necessari "nel momento in cui c'è un debito pubblico molto alto e si vuole abbassare la pressione fiscale sul lavoro per rilanciare l'economia", ha concluso il presidente dell'Inps.
(Mba/Adnkronos)
PENSIONI: BOERI, QUOTA 100 AUMENTA SPESA, PIU' PENSIONATI E MENO LAVORATORI
Milano, 29 giu. (Adnkronos) - Quota 100 per il sistema delle pensioni "aumenta di molto la spesa pensionistica, ha effetti destinati a trascinarsi nel tempo e peggiora il rapporto tra pensionati e lavoratori". Lo ha detto il presidente dell'Inps, Tito Boeri, al Festival del Lavoro a Milano sull'impatto della proposta di riforma delle pensioni con 'quota 100'.
"Avremo un milione di pensionati in più come effetto di queste misure, ma avremo anche meno lavoratori perché aumenterebbero le tasse sul prelievo pensionistico", ha spiegato. "Secondo le stime più recenti del Fmi, attualmente abbiamo due pensionati per ogni tre lavoratori, nel giro di venti anni avremo un lavoratore per ogni pensionato".
(Mba/Adnkronos)
LAVORO: DA LAZIO A PUGLIA STRATEGIE PER OCCUPAZIONE E POLITICHE ATTIVE
Milano, 29 giu. (Adnkronos/Labitalia) - Regioni italiane in campo per realizzare politiche per l'occupazione. Questo l'argomento affrontato oggi dal convegno 'Occupazione e politiche attive: le scelte strategiche', a Milano, in occasione del Festival del Lavoro, organizzato dal Consiglio nazionale del lavoro e moderato dalla giornalista Simona D'Alessio...
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"Le politiche attuate -ha detto Sonia Palmeri, assessore regionale al Lavoro e alle Risorse umane della Regione Campania- sono importanti sia per i giovani che per le famiglie. Non si può prescindere da un modello che metta insieme coesione sociale e sviluppo. Le misure poggiano su una rete di infrastrutture che mette in contatto diretto il cittadino con l'amministrazione, ovvero i centri per l'impiego. La Regione Campania -ha ricordato- ha puntato molto sull'autoimprenditorialità: sono nate ben 350 imprese, grazie a 'Garanzia Giovani' e sono state realizzate 22mila assunzioni".
Anche la Regione Calabria, come sottolineato dall'assessore al Lavoro e Welfare, Angela Robbe, "ha coinvolto il mondo imprenditoriale per contrastare la disoccupazione". "Abbiamo promosso un bando - ha ricordato - per la crescita delle competenze digitali: l'avviso è rivolto, in qualità di beneficiari, alle università, ai soggetti accreditati per la formazione, agli enti accreditati per i servizi per il lavoro, alle imprese chiamati a una fattiva collaborazione per realizzare corsi destinati a duemila giovani. Destinatarie sono le persone fisiche che abbiano questi requisiti: età fino a 35 anni compiuti; stato di disoccupazione; residenza in Calabria; titolo di istruzione secondaria di II grado oppure almeno 3 o 5 anni di esperienza lavorativa (sulla base della qualifica che si intende conseguire); rientrare in una delle quattro classi di svantaggio (bassa, media, alta, molto alta)".
(Adnkronos/Labitalia) - "Non si parla più -ha affermato Sebastiano Leo, assessore al Lavoro e alla Formazione della Regione Puglia- della questione meridionale, però c'è. C'è ancora il divario fra Nord e Sud, così come tra uomini e donne nel mercato del lavoro. Le politiche nazionali devono orientarsi a colmare questi gap, anche per essere competitivi. Il Meridione ha risorse straordinarie, però non ci possiamo accontentare degli assegni di ricollocazione, sono solo un ammortizzatore sociale. Come Regione, abbiamo approvato una legge sull'Arpal per ridefinire il sistema regionale delle politiche per il lavoro. L'obiettivo è promuovere le opportunità di lavoro, formazione e crescita professionale migliorando il raccordo tra i fabbisogni di competenze espressi dai datori di lavoro e le necessità di inserimento, reinserimento e sviluppo professionale, dichiarate dai soggetti in cerca di nuova o diversa occupazione".
L'assessore al Lavoro della Regione Lazio, Claudio Di Berardino, ha ricordato che "per la prima volta i lavoratori della gig economy saranno tutelati per legge". "La giunta regionale del Lazio - ha sottolineato - ha approvato la proposta frutto di un periodo di consultazioni con aziende, rider e sindacati. Questa legge non riguarda solo i rider, ma in generale il lavoro digitale, per tutelare chi è sfruttato anche in altri settori, come, ad esempio, quello agricolo. Abbiamo previsto la creazione del Portale lavoro digitale, composto dall'Anagrafe regionale e dal Registro regionale delle piattaforme digitali. I lavoratori e le piattaforme potranno iscriversi al Portale per accedere alle forme di tutela integrative".
Tutte iniziative, però, come ha sottolineato Francesco Duraccio, consulente del lavoro, che "necessitano di una concreta interazione con la categoria dei consulenti, cioè con chi deve attuare quelle norme".
(Dks/Adnkronos) PENSIONI: BOERI, AZZERAMENTO FLUSSI MIGRATORI SERIO PROBLEMA
Milano, 29 giu. (Adnkronos) - Un azzeramento dei flussi migratori è un problema "serissimo" per il sistema pensionistico italiano. "Avere più immigrati regolari ci permetterebbe fin da subito di avere dei significativi flussi contributivi di ingresso nel nostro mercato del lavoro". Lo ha detto presidente dell'Inps, Tito Boeri, al Festival del Lavoro a Milano. "Gli scenari più preoccupanti per quanto riguarda la nostra spesa pensionistica futura sono quelli che prevedono una forte riduzione dei flussi migratori. Questa riduzione è in atto e i flussi cominciano a non essere più sufficiente per compensare il calo della popolazione autoctona", ha spiegato Boeri.
Le proiezioni demografiche "ci dicono che anche nel giro di pochi anni, se i flussi dovessero ridursi ulteriormente o addirittura azzerarsi, perderemmo città intere di popolazione italiana". Un problema "molto serio per il nostro sistema pensionistico, che è in grado di adeguarsi all'allungamento della vita media ma non al fatto che diminuiscono le coorti di contribuenti".
La classe dirigente "deve spiegare questo problema, che è un problema demografico dell'immediato". Il presidente dell'Inps ha sottolineato che, "volenti o nolenti, l'immigrazione è qualcosa che può darci il modo per gestire questa difficile transizione demografica. Se gli italiani ricominciano fare figli, cosa che tutti auspichiamo, ci vorranno vent'anni prima che i nuovi nati inizino a pagare i contributi".
(Mba/Adnkronos)
PENSIONI: BOERI, BENE RIDURRE QUELLE D'ORO, PER INPS TAGLIO SOPRA 5MILA EURO
Milano, 29 giu. - (Adnkronos) - "Ragionare sul fatto che queste aree di privilegio possano essere ridotte è meritorio", ma "bisogna intervenire sopra un importo e noi parlavamo da 5mila euro in su". Lo ha detto il presidente dell'Inps, Tito Boeri, al Festival del Lavoro di Milani, commentando il possibile taglio da parte del governo delle pensioni d'oro.
Boeri ha spiegato che per alcune categorie, "come per i politici, che queste regole se le erano dati da soli, c'erano delle deviazioni significative". Gli interventi che il governo potrebbe attuare sono necessari "nel momento in cui c'è un debito pubblico molto alto e si vuole abbassare la pressione fiscale sul lavoro per rilanciare l'economia", ha concluso il presidente dell'Inps.
(Mba/Adnkronos)
MIGRANTI: SALVINI, A VERTICE UE OTTENUTO 70% DI QUANTO RICHIESTO
Milano, 29 giu. (Adnkronos) - Al Consiglio europeo "è stato portato a casa il 70% di quanto richiesto". Lo ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini. "Abbiamo messo i puntini su 'i' e si è arrivati a dei risultati", ha spiegato dal Festival del Lavoro di Milano.
(Mba/Adnkronos)
LAVORO: SALVINI, REINTRODURRE VOUCHER IN ALCUNI SETTORI
Milano, 29 giu. (Adnkronos) - "I voucher sono stati ipocritamente cancellati per una scelta politica, ma in alcuni settori sono fondamentali e vanno reintrodotti". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, al Festival del Lavoro a Milano.
(Mba/Adnkronos)
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CONTI PUBBLICI: SALVINI, ITALIA E' SICURA
Milano, 29 giu. (Adnkronos) - "L'Italia è un Paese sicuro dal punto di vista economico e ha un livello di risparmio privato fra i più alti al mondo". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, al Festival del Lavoro a Milano. E non ci sarà "nessuna forma di patrimoniale o tassazione dei patrimoni".
(Mba/Adnkronos)
UE: SALVINI, IN PROSSIMA COMMISSIONE CHIEDEREMO RUOLO ECONOMICO
Milano, 29 giu. (Adnkronos) - "Ora alla Commissione europea abbiamo la ministra degli Esteri. Dobbiamo chiedere invece ruoli economici. Con il rinnovo della Commissione sarà più importante il dossier di industria, commercio o lavoro. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. "Abbiamo un annetto per lavorarci e sono fiducioso". Salvini ha spiegato che "finora siamo stati penalizzati" da diverse direttive europee. "Siamo in Europa e rimarremo in Europa ma non vogliamo starci da ultimi e vogliamo migliorare la nostra condizione".
(Mba/Adnkronos)
MIGRANTI: SALVINI, MACRON NE PRENDA ALTRI 9MILA E POI PARLI
Milano, 29 giu. (Adnkronos) - "Lezioni dal signor Macron, che al confine respinge decine di bambini e donne, non ne prendo. Finora ha preso solo 600 richiedenti asilo. Prima di parlare ne dovrebbe prendere altri 9mila, fino a quel momento non apra bocca". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, al Festival del Lavoro a Milano. (Mba/Adnkronos)
LAVORO: SALVINI, BENE DI MAIO SU PRECARIATO MA NON DANNEGGIARE IMPRESE
Milano, 29 giu. (Adnkronos) - "Capisco la voglia del collega Di Maio di limitare il lavoro precario, ma faremo attenzione affinché in nome della lotta al precariato, che è sacrosanta, non si danneggino gli interessi dei lavoratori e delle imprese, costringendoli al nero". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, al Festival del Lavoro a Milano.
(Mba/Adnkronos)
LAVORO: SALVINI, SU TAGLIO SPESOMETRI E STUDI SETTORE CI SIAMO
Milano, 29 giu. (Adnkronos) - "Mi sono sentito con il collega Luigi Di Maio, da cui ho avuto gli ultimi aggiornamenti" sul decreto Dignità e "sulla sbrurocratizzazione, tagliare gli spesometri, i redittometri e gli studi di settore, su quello ci siamo". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, al Festival del Lavoro a Milano.
(Mba/Adnkronos)
LIBIA: SALVINI, INTERVENTI ALTRI PAESI SOLO PER INTERESSI ECONOMICI
Milano, 29 giu. (Adnkronos) - "Per noi la Libia è commercio, gas, Eni. Gli interventi degli altri Paesi in Libia sono stati dettati solo da ragioni economiche, per fare i loro interessi. La Francia ha bombardato per fare i suoi interessi e poi lo scotto lo paghiamo noi". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, al Festival del Lavoro a Milano. "Il futuro della Libia deve essere nelle mani dei libici".
(Mba/Adnkronos)
FISCO: SALVINI, ENTRO 2018 FLAT TAX PER IMPRESE, POI FAMIGLIE
Milano, 29 giu. (Adnkronos) - Sulla flat tax "mi piacerebbe dare entro il 2018 un primo risultato concreto per il privato e le professioni, per poi dedicarci alle famiglie". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, al Festival del Lavoro a Milano. "Non posso fare tutto in un quarto d'ora, ma il contratto di governo non deve restare un libro dei sogni, pian piano, mese per mese, voglio applicarlo", ha aggiunto.
(Mba/Adnkronos)
MIGRANTI: SALVINI, APRIREMO CENTRI PER RIMPATRIO IN OGNI REGIONE
Milano, 29 giu. (Adnkronos) - "Gli unici centri che stiamo aprendo sono quelli per i rimpatri e ne vogliamo almeno uno in ogni regione. Stiamo lavorando a centri per i rimpatri e non faremo nuovi centri di accoglienza". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a chi gli chiedeva se l'Italia aprirà nuovo centri di accoglienza per i migranti.
Salvini ha spiegato che "stiamo lavorando per aprire i centri per i rimpatri, in Lombardia, Toscana, Calabria, almeno uno per regione, che ospitino per qualche tempo i clandestini in attesa di espulsione". Nuovi centri di accoglienza "non ne faremo anzi, stiamo lavorando per tagliare i costi esosi per scendere dai famosi 35 euro al giorno su cui sta lucrando una quantità impressionante di finte cooperative".
Il ministro dell'Interno ha sottolineato che "non apriamo neanche mezzo centro rispetto a quelli aperti, l'obiettivo è di andarli a chiudere. Io ho firmato la sospensione dei lavori già previsti negli anni precedenti per le ristrutturazioni di tutti i centri, penso a Mineo, Isola capo Rizzuto. Voglio vederci chiaro su ogni centesimo di euro del capitolo immigrazione e alcune decine di milioni di euro li sto bloccando".
Inoltre "stiamo lavorando per recuperare i rapporti" con Paesi come Niger, Ciad, Mali e "torneremo preso in Libia". L'obiettivo, ha continuato Salvini, è "parlare con quei governi ed evitare partenze da quei Paesi. Un Paese con cui dovrò lavorare personalmente è la Tunisia perché è il primo per numero di sbarchi quest'anno. Voglio lavorare in concordia con le autorità per evitare altre partenze".
(Mba/Adnkronos)
MIGRANTI: SALVINI, PORTI CHIUSI ANCHE PER ATTIVITA' RIFORNIMENTO NAVI ONG
Milano, 29 giu. (Adnkronos) - "Ho sentito il ministro delle Infrastrutture e anche noi emaneremo una circolare che chiude i porti non solo allo sbarco ma anche alle attività di rifornimento alle navi Ong, che sono indesiderate in Italia". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, al Festival del Lavoro a Milano. "Le navi straniere, finanziate in maniera occulta da potenze straniere, in Italia non toccano terra", ha aggiunto.
(Mba/Adnkronos)
GOVERNO: SALVINI, MANOVRA DA 9 MLD? FANTASIE DI CONFINDUSTRIA
Milano, 29 giu. (Adnkronos) - - La possibilità di una manovra correttiva da 9 miliardi di euro sono "fantasie di Confindustria". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, al Festival del Lavoro a Milano.
(Mba/Adnkronos)
GOVERNO: SALVINI, LE COPERTURE CI SONO E ANCHE DI PIU'
Milano, 29 giu.(Adnkronos) - - Le coperture per le misure previste dal governo ci sono e "anche di più". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a margine del Festival del Lavoro a Milano.
(Mba/Adnkronos)
RUSSIA: SALVINI, SU SANZIONI FAREMO VALERE NOSTRI NO
Milano, 29 giu. (Adnkronos) - Le sanzioni europee alla Russia "danneggiano l'economia italiana" è il loro ritiro "c'è nel contratto di governo" ed è "un'idea della Lega da sempre". Inoltre "non servono e da qualcuno non sono rispettate. Vedremo di far valere i nostri no anche su questo, riusciamo a dirne solo due o tre alla volta". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a margine del Festival del Lavoro a Milano.
(Mba/Adnkronos)
SALVINI, APRIRE SEI MOSCHEE NON E' PRIORITA'
Milano, 29 giu. (Adnkronos) - "Io da milanese tifo per la mia città a prescindere dal colore della maglietta del sindaco. Ritengo, da milanese, cha aprire sei moschee non sia una priorità per la mia città". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a margine del Festival del Lavoro a Milano.
(Mba/Adnkronos)
DAMIANO, GIUSTO AGIRE SU DETERMINATO MA DI MAIO LASCI STARE INTERINALE
Così decreto dignità è potpourri
Milano, 28 giu. (Adnkronos) - "Ho combattuto contro il lavoro flessibile quando costava poco e suggerirei a Di Maio di lasciare stare il lavoro interinale, che invece costa: non cancelliamo il lavoro interinale a tempo indeterminato". Così Cesare Damiano (Pd), ex ministro del Lavoro, intervento a un dibattito durante il Festival del Lavoro 2018. Il decreto dignità, dice all'Adnkronos, "deve avere una stella polare, altrimenti è un pot-pourri che mescola contratti a termine, interinali e altro, ma non si capisce quale sia lo scopo. Se lo scopo è ridare dignità al lavoro perché si coglie un punto, è cioè che è sempre più frammentato e a tempo determinato, si intervenga su quel punto".
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Secondo Damiano, il Jobs act "ha fallito il suo obiettivo, la qualità non c'è stata a scapito della quantità". Sul tempo determinato, "sono d'accordo che si introducano causali e che lo si faccia costare un po' di più, o che si diminuiscano i rinnovi. Altra cosa è l'interinale che io ho sempre difeso e difendo".
(Viv/Adnkronos)
SAVONA: L'UNIONE EUROPEA È INCOMPIUTA, LAVORERO' PERCHÈ SIA PIU' FORTE ED EQUA
Messaggio per Festival Lavoro, abbiate fiducia nellItalia
Milano, 28 giu. (Adnkronos) - In Italia "esistono problemi di origine interna e ne esistono altri che hanno origine nell'incompiutezza dell'Unione Europea ai quali dedicherò tutte le mie forze per avere Europa più forte è più equa". Lo ha detto il ministro per gli Affari Europei, Paolo Savona, nel suo messaggio per il Festival del Lavoro 2018...
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"Bisogna - ha aggiunto- avere fiducia nell'Italia. La nostra storia lo dimostra: i progressi del nostro paese sono evidenti quanto lo sono i suoi difetti. Io ho conosciuto l'Italia dal dopoguerra in poi e siamo un grande Paese"
Riferendosi alla platea del festival, "i problemi che avete - ha detto Savona - sono di mia competenza per gli aspetti riguardanti i rapporti con l'Ue. Tutto ciò che avrete da segnalarmi sarà oggetto del mio attenzione e impegno". (Viv/Adnkronos)
CALDERONE: LAVORO NON SI CREA CON LE NORME, INTERVENIRE SUL SUO COSTO
Dal Festival del Lavoro 2018, far funzionare politiche attive
Milano, 28 giu. (Adnkronos) - Nella convinzione che "il lavoro non si fa con le norme" e che sia necessario "partire dalle esigenze di oggi", come quella dei "tanti giovani alla finestra", ha preso il via a Milano il Festival del Lavoro 2018. Secondo Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, è necessario ripartire dalle "politiche attive" e agire sul costo del lavoro perché l'Italia "è uno dei Paesi dove il lavoro costa di più e sopratutto il lavoratore percepisce di meno perché il cuneo fiscale è più ampio"...
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Proprio dal festival "nasceranno sollecitazioni a rivedere il sistema degli incentivi al lavoro, rendendo strutturale la riduzione del costo lavoro, non concentrandosi su interventi spot che fanno occupazione per un periodo limitato". La scelta di Milano non è stata un caso: "Abbiamo voluto - spiega Calderone a margine del Festival - guardare a un contesto che ha degli indicatori diversi rispetto alle altre parti del Paese".
(Adnkronos) - Il messaggio a legislatore e Governo è questo: "Pensiamo che non sia importante fissarci sui contratti, quanto guardare alle esigenze: i giovani che stanno alla finestra e le tante persone che devono essere riaccompagnate a un posto di lavoro quando l'hanno perso. La scommessa è quella di far funzionare le politiche attive e valorizzare le professionalità dei giovani. Studiare l'evoluzione del mondo del lavoro - continua - significa capire che ci sono processi che non si possono arrestare, garantendo tutele ma senza eccedere con le regole che potrebbero deprimere un contesto che si sta sviluppando. Dobbiamo abituarci al fatto che tanti mestieri spariranno".
(Viv/Adnkronos)
SALA: APRIRSI A IMPRESE STRANIERE, CON AUTARCHIA NESSUNO SVILUPPO
Tanti investimenti stranieri a Milano, per questo cresce
Milano, 28 giu. (Adnkronos) - Con una visione autarchica "non si va da nessuna parte né si garantisce il futuro del Paese". A dirlo in occasione del Festival del Lavoro 2018 a Milano è il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. "E' evidente - afferma - che l'economia è trainata da imprese, investimenti e studenti stranieri che vengono qui. L'Italia piace, ma deve semplificare". A Milano, sottolinea, "stanno arrivando tante aziende straniere, a e volte sono bloccate da aspetti burocratici e dalla scarsa chiarezza delle regole piuttosto che dalle scarse opportunità. Quindi bisogna cercare l'aggancio con le imprese straniere che vogliono venire a investire a Milano".
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In più, sottolinea ancora, "la solidarietà la fai se c'è sviluppo". A Milano "investiamo 70 milioni sulla solidarietà ma perché c'è ricchezza. Senza crescita e sviluppo economico non c'è solidarietà. Dobbiamo crescere, noi non crediamo alla decrescita felice".
(Viv/Adnkronos)
IL REPORT, 1 MLN DISOCCUPATI RISCHIA ESPULSIONE DA MERCATO
Presentato al Festival del Lavoro
Milano, 28 giu. (Adnkronos/Labitalia) - Un mln di disoccupati rischia l'espulsione dal mercato del lavoro, se non si adottano politiche efficaci. È quanto emerge dal report ''Il punto sull'assegno di ricollocazione'', presentato al Festival del Lavoro 2018, con il quale l'Osservatorio esamina i potenziali destinatari e la macchina organizzativa che deve supportare la misura di politica attiva e presenta i risultati di un modello di profilazione che si basa su dati amministravi.
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Dopo due anni di attesa l'assegno di ricollocazione è diventato operativo a maggio. A incidere sui tempi di attesa gli esiti della sperimentazione e del referendum del 4 marzo 2018. Così come l'avvio, da parte dell'Anpal, l'Agenzia nazionale per le politiche attive, di procedure condivise con tutte le regioni. Tanta fatica, però, rischia di non servire a nulla. La platea potenziale dell'assegno di ricollocazione è, secondo le valutazioni dell'Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro, di quasi un milione di disoccupati. Un quarto dei potenziali beneficiari dell'assegno sono i disoccupati residenti nelle regioni della Campania (circa 120 mila) e della Lombardia (130 mila). Per chi non riesce a ricollocarsi in tempi brevi il tema della riqualificazione e dell'aggiornamento delle competenze è di assoluta priorità. In attesa dell'operatività dell'assegno, infatti, questi lavoratori diventano progressivamente sempre meno appetibili per il mercato del lavoro.
L'Assegno di ricollocazione nasce con l'obiettivo di aiutare il disoccupato nella ricerca di una nuova occupazione. Ha un importo che va da un minimo di 250 euro ad un massimo di 5.000 euro, a seconda del profilo di occupabilità della persona da ricollocare (dato dalle caratteristiche del candidato e dalla sua distanza dal mercato del lavoro).
(Adnkronos/Labitalia) - L'assegno non va direttamente al disoccupato, ma ai centri per l'impiego e ai soggetti privati, autorizzati a fornire servizi di ricollocazione, solo nel momento in cui il disoccupato venga assunto. L'assunzione deve avvenire con contratto a tempo indeterminato, anche in apprendistato, o con contratto a tempo determinato, maggiore o uguale a 6 mesi. Lo strumento prevede una forte integrazione tra i servizi per l'impiego pubblici e privati per assicurare al disoccupato un nuovo impiego in tempi rapidi e ridurre la spesa nazionale per le politiche passive, che annualmente pesa 17 miliardi di euro sul bilancio dello Stato.
Come emerge dal report, i servizi pubblici in Italia non sono in grado di rispondere alle esigenze della platea interessata dall'assegno, potendo contare solo su neanche 8 mila dipendenti (rispetto ai 50 mila dipendenti francesi e ai 110 mila tedeschi).
Tra i fattori che incidono sulla possibilità di trovare una nuova occupazione in tempi ridotti, c'è sicuramente il territorio in cui risiede il disoccupato. Al Nord le opportunità di trovare lavoro sono infatti maggiori e riducono, per questo, i tempi di ricerca. Anche la causa di cessazione del rapporto di lavoro incide fortemente sui tempi di rimpiego. Il disoccupato a causa di un licenziamento ha più difficoltà nel trovare un reimpiego, a differenza di chi è disoccupato per scadenza di un contratto a termine, poiché nel corso della sua esperienza lavorativa ha già avuto modo di cercare nuove opportunità di lavoro.
(Adnkronos/Labitalia) - Dal punto di vista delle Istituzioni pubbliche, accorciare i tempi del reinserimento è cruciale per ridurre l'esborso economico. Per il disoccupato, almeno fin che vi sia la copertura del sussidio, l'obiettivo è trovare un impiego ''congruo e coerente'' con il profilo personale del diretto interessato, e possibilmente anche stabile. Il rapporto mette in luce come solo con la stretta integrazione dei servizi privati nel processo di ricollocazione si potrebbero ottenere migliori opportunità di uscita per i beneficiari di Naspi.
L'assegno di ricollocazione ha una struttura che si basa sulla collaborazione fra servizio pubblico e servizi privati autorizzati ai servizi di ricollocazione. Nello svolgere la propria funzione di agevolatori del reimpiego, i soggetti e gli enti interessati devono tenere conto del grado di difficoltà implicito in ciascun individuo, mediante una tecnica nota come profilazione.
Attraverso tale attività si recuperano anche le informazioni necessarie per ottimizzare il processo di reimpiego. Questo implica l'accesso ad una serie di informazioni individuali e alle opportunità occupazionali del luogo di residenza del disoccupato.
IL REPORT, IN ITALIA 1,75% PIL A POLITICHE ATTIVE, IN FRANCIA IL 2,52%
La Francia spende il doppio per un minor numero di disoccupati
Milano, 28 giu. (Adnkronos/Labitalia) - In Italia, dove si contano circa 3 milioni di disoccupati (dei quali il 58 % da oltre 12 mesi), la spesa complessiva per le politiche del lavoro è di 28,9 miliardi di euro (1,75% del Pil). In Francia la quota di disoccupati di lunga durata da oltre 12 mesi è del 43% (15 punti percentuali in meno dell'Italia) e la spesa in politiche del lavoro è di 46 miliardi di euro (2,52% del Pil). In Germania la spesa arriva a 65 miliardi di euro (1,51% del Pil), ma i disoccupati sono 1,9 milioni e meno della metà restano in questa condizione per oltre 12 mesi.
Emerge dal report ''Il punto sull'assegno di ricollocazione'', presentato al Festival del Lavoro 2018, con il quale l'Osservatorio Statistico dei Consulenti del lavoro, esamina i potenziali destinatari e la macchina organizzativa che deve supportare la misura di politica attiva e presenta i risultati di un modello di profilazione che si basa su dati amministravi.
Mentre, per quanto riguarda il costo per i servizi (in tale categoria rientra soprattutto il costo del personale per il funzionamento dei servizi pubblici per l'impiego), l'Italia spende 750 milioni l'anno per coprire il costo di meno di 8 mila dipendenti dei centri per l'impiego pubblici. In Francia 50 mila addetti dei pôle emploi per una spesa di 5,5 miliardi di euro.
(Adnkronos/Labitalia) - In Germania 110 mila addetti ai servizi per il lavoro sono accompagnati da un investimento che supera gli 11 miliardi di euro. In conseguenza delle scelte di allocazione di risorse in Italia, c'è il forte rischio che la spesa per le politiche passive vada fuori controllo.
La spesa per le politiche del lavoro in Italia è per il 74% (17 miliardi di euro nel 2016, inclusi i contributi figurativi) destinata alle politiche passive. Inoltre, metà della spesa per le misure di politiche attive è assorbita dagli incentivi all'assunzione (13% sul totale delle politiche attive e passive) e solo il 12% si concretizza in misure di politica attiva che non siano incentivi, quasi completamente rappresentate dalla spesa in formazione.
In Germania e in Francia la spesa in politiche passive è rispettivamente del 58% e del 66%, mentre grandi investimenti sono rivolti ai servizi e alle politiche attive per i soggetti svantaggiati.
(Map/Adnkronos)
OSS. STATISTICO CONSULENTI, OCCUPAZIONE ITALIANA TORNA AI LIVELLI PRE-CRISI
Studio su effetti crisi 2008-2017 presentato al Festival del lavoro a Milano
Milano, 28 giu. (Adnkronos/Labitalia) - A 10 anni dalla crisi economica e finanziaria che ha colpito il nostro Paese, il numero degli occupati è tornato ai livelli pre-crisi: circa 23 milioni di unità nel 2017 così come nel 2008...
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Il vero cambiamento interessa, invece, la struttura dell'occupazione. La crisi ha colpito soprattutto le giovani generazioni di lavoratori: i lavoratori under 45 sono diminuiti di 2,9 milioni a fronte di un aumento degli occupati con più di 44 anni di 2,8 milioni. La diminuzione più consistente interessa i lavoratori tra i 25 e i 34 anni (-1,4 milioni), mentre crescono di oltre 1,8 milioni gli occupati over 54. È quanto emerge dall'indagine 'I 23 milioni di occupati prima e dopo la crisi, le modifiche della struttura occupazionale in Italia', presentata dall'Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro in occasione del Festival del Lavoro 2018, la manifestazione inaugurata oggi al MiCo, Milano Congressi, dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro e dalla Fondazione Studi e che si concluderà sabato 30 giugno. L'aumento degli occupati adulti è dovuto principalmente dal blocco del turn-over nella pubblica amministrazione e dal graduale e continuo aumento dell'età pensionabile dovuto alle ultime riforme sulla previdenza. Non solo. Il mondo del lavoro nel periodo 2008-2017 ha subìto profonde trasformazioni, che hanno interessato il contratto e l'orario di lavoro e generato una perdita di circa 67 mila posizioni lavorative. Sebbene i lavoratori a tempo indeterminato siano rimasti stabili (+0,2%), sono i lavoratori a tempo determinato a far registrare un aumento di 438mila unità (+19,2%), passando dai 2,2 del 2008 ai 2,7 milioni del 2017; mentre i lavoratori automi perdono circa 535 mila unità (-9,1%).
(Adnkronos/Labitalia) - Ma l'elemento che fa più riflettere, sottolinea l'Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro, è l'aumento dei contratti di lavoro part-time. I dipendenti con orario ridotto sono, infatti, passati dai 2,5 milioni del 2008 ai 3,5 milioni del 2017, con un incremento dell'81% tra quelli con età compresa tra i 45 e i 64 anni. A incidere su questo incremento gli interventi legislativi degli ultimi anni, che hanno incentivato il ricorso al contratto a tempo parziale e alle forme di lavoro flessibili sia per favorire una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro del lavoratore sia per accrescere la produttività e ridurre i costi delle aziende in crisi. Se guardiamo, poi, al part-time involontario l'incremento è ancor più evidente: si passa dal 41% del 2008 al 63% del 2017. I cosiddetti 'sottoccupati involontari' sono l'effetto del cambio di rotta registrato negli ultimi anni, che vede sempre meno persone desiderose di lavorare a tempo parziale, ma sempre più lavoratori costretti ad accettarlo. La domanda di part-time si è ridotta soprattutto perché è cambiata la composizione delle famiglie italiane - sempre più rintracciabili in una sola persona senza figli e, per questo, più disponibile a lavorare a tempo pieno - ed è aumentato il costo della vista, soprattutto nelle grandi città. La conseguenza diretta di questa condizione è la nascita dei 'working poor', i 'nuovi poveri' che, pur lavorando, non riescono a garantirsi una vita dignitosa.
(Map/Adnkronos)