Grazie al welfare aziendale si migliora la condizione dei lavoratori e la produttività delle imprese. Per questo si stanno definendo sempre più tutti quelli incentivi che possono accrescere i servizi di welfare in favore del benessere aziendale, della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e della sicurezza sociale del lavoratore e dei suoi familiari. Come ricorda in web tv Romano Benini, esperto della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, già la Legge di bilancio 2016 e poi la Finanziaria 2017 hanno esteso le esenzioni fiscali per questo tipo di interventi, che possono riguardare la previdenza complementare, la sanità integrativa, l'assistenza a familiari e figli minori a carico, le spese per l'educazione e la formazione dei figli o le esigenze del lavoratore legate all'impresa come le spese sostenute per il trasporto, la mensa o i buoni pasto.
L'esperto fa notare, poi, che una delle modalità più diffuse con cui sostenere il welfare aziendale è la contrattazione aziendale, che introduce premi di risultato finalizzati a migliorare la qualità del lavoro, sostenere processi di organizzazione aziendale e favorire il welfare conciliativo ovvero il rapporto tra impegni lavorativi ed esigenze personali del dipendente. Per portare a termine questa sfida è necessario l'apporto dei Consulenti del Lavoro per far conoscere le potenzialità di questo strumento soprattutto nelle imprese di piccolissime e piccole dimensioni.
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