Sostenere il comparto delle professioni introducendo una legge che definisca compensi adeguati alle attività svolte dai professionisti. Ne è convinto il Comitato Unitario delle Professioni che, assieme alla Rete delle professioni tecniche, punta sull'approvazione definitiva del Jobs Act degli autonomi per introdurre l'equo compenso per le prestazioni di quei 2,2 milioni di soggetti iscritti agli Ordini professionali italiani.
L'obiettivo da perseguire con l'introduzione dell'equo compenso ai professionisti è quello di restituire dignità e qualità al lavoro professionale tutelando al tempo stesso gli interessi dei cittadini. "I parametri esistono già, li ha ogni ordine - chiarisce su Affari&Finanza la Presidente del CUP, Marina Calderone - sono stati emanati con decreto e definiscono il minimo e il massimo. Ma per legge non li possiamo usare. Lo può fare soltanto il giudice del lavoro in caso di contenzioso. Ci vuole una modifica di legge".
Così se da una parte ci si mobilita per chiedere il ripristino di minimi tariffari inderogabili accanto ad una legge sul giusto compenso, dall'altra parte si attende il voto finale della Camera al "primo atto di legge che prende in considerazione la componente economica", sottolinea la Presidente.
Notizie correlate: Compensi, le professioni a confronto con il Ministro del lavoro - Jobs act autonomi, le principali novità per professionisti e partite iva - Calderone, pari dignità tra lavoro dipendente ed autonomo