Se l’impresa dichiara di essere in crisi economica, ma poco prima ha portato a termine una fusione con un’altra azienda, difficilmente potrà ottenere un’integrazione salariale: è il verdetto della sentenza del 13 aprile 2017, n.135 del Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Trento chiamato a valutare una vicenda che ha interessato un’azienda del settore produzione e commercio di materiali stampati a caldo, che aveva incorporato un'altra società operante nel medesimo settore.
Il piano di fusione tra le due imprese prevedeva la riorganizzazione societaria accentrando le attività aziendali in un unico soggetto imprenditoriale, con una conseguente diminuzione dei costi gestionali ed amministrativi. Dunque, l’incorporante era subentrata nelle posizioni della società incorporata e 20 dipendenti dell’incorporata erano stati trasferiti negli stabilimenti della incorporata. Quattro mesi dopo l'incorporante aveva presentato all' Inps due domande di Cig ordinaria, ambedue motivate da una flessione di mercato con conseguente calo di commesse e contrazione dell' attività produttiva, la prima per 61 lavoratori (di cui 16 ex dipendenti dell'incorporata) impiegati presso lo stabilimento dell' incorporata, e una seconda per 45 lavoratori (di cui 4 ex dipendenti dell' incorporata) impiegati presso lo stabilimento dell'incorporante.
Secondo i giudici, però, se vi è un potenziamento aziendale, rientra nel rischio di impresa la possibilità che, nei primi tempi successivi alla fusione, la società incorporante si venga a trovare in una situazione di esubero del personale, a causa di un incremento della forza lavoro non compensato da un corrispondente incremento delle commesse. Per accedere alla cassa integrazione, l'incorporante, a supporto delle proprie domande, avrebbe dovuto semmai dimostrare che la fusione era connessa all' esistenza di nuove commesse, di entità tale da richiedere un maggior numero di lavoratori, e che tali commesse erano poi venute meno.
Il dubbio risolto dai giudici ha riguardato in particolar modo gli effetti della operazione di fusione, anche ai sensi dell'articolo 2504-bis del Codice civile, e gli ostacoli prodotti per la richiesta di Cigo. L'intera vicenda è stata approfondita nell'articolo di oggi a pagina 30 di Norme e Tributi de Il Sole 24 Ore, disponibile nel servizio quotidiano di rassegna stampa nazionale riservato ai Consulenti del Lavoro iscritti al sito di Fondazione UniversoLavoro.
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