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Giovedì, 12 Gennaio 2017 15:25

Jobs Act autonomi, il Cup chiede "equo compenso" per i professionisti

Questa mattina una delegazione del Comitato Unitario delle Professioni, guidata dalla Presidente Marina Calderone, è intervenuta in audizione presso la Commissione Lavoro della Camera per presentare, su mandato di tutti gli Ordini professionali, alcune proposte di modifica alla bozza del disegno di legge sul lavoro autonomo (AS 2233), il Jobs Act degli autonomi, che dopo aver ricevuto a novembre scorso il sì del Senato è rimasto in stand-by.

Il provvedimento, composto da 22 articoli, è stato valutato in maniera positiva dagli Ordini professionali che lo hanno definito "un intervento costituzionalmente necessario”. "Un testo moderno e adatto alle esigenze attuali del mercato del lavoro - ha dichiarato la Presidente Calderone - che colma, almeno in parte, un ritardo non più tollerabile per il comparto del lavoro autonomo e professionale". Tra i passaggi più convincenti del testo c'è non solo il riconoscimento della funzione sussidiaria dei professionisti ordinistici e del loro ruolo di tutela alla fede pubblica, ma anche l'ampliamento delle tutele dei liberi professionisti, riconosciuti come soggetti economici che integrano realtà produttive economicamente simili alle Pmi per dimensioni, problematiche ed esigenze. 

Sebbene il disegno di legge preveda anche diversi interventi per reprimere condotte abusive nell’esercizio dell'attività libero professionale, il Cup in audizione ha sollevato la necessità di introdurre nel testo il concetto di "equo compenso" del professionista ovvero un compenso correlato alla qualità e quantità del lavoro svolto, stabilito secondo i parametri giudiziali vigenti.

Tra le proposte presentate in audizione anche quella riguardante il lavoro agile, che permette di conciliare le esigenze di vita e di lavoro dei lavoratori attraverso la flessibilità dei rapporti di lavoro. Per raggiungere questo scopo il Cup ritiene utile l'introduzione di forme contrattuali di lavoro agile atipiche, anche in deroga alla disciplina generale di legge o della contrattazione collettiva, purché gli accordi individuali raggiunti dalle parti contraenti siano formalizzati presso le Commissioni di certificazione e con le garanzie di protezione previste dai procedimenti richiesti.

Leggi le proposte di modifica presentate dal CUP in audizione

Leggi il comunicato stampa

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Rassegna stampa

Il Sole24 Ore 13.01.2017Italia Oggi 13.01.2017

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