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Mercoledì, 04 Luglio 2018 09:04

Contenzioso tributario, la P.A. vince nel 46,4% dei casi

Solo il 31,3% delle cause in primo grado dei contribuenti davanti alle Commissioni tributarie hanno esito positivo. Secondo il Rapporto del 1° trimestre 2018 sul contenzioso tributario, le Amministrazioni pubbliche vincono nel 46,4% dei casi e vengono condannate a sostenere le spese legali solo nel 16% dei casi. Secondo quanto previsto dalla normativa, l'entità delle spese liquidate in favore dei contribuenti dovrebbe essere superiore, ma in realtà ha uno scarto di circa il 20% a favore della Pubblica Amministrazione.

"Una discriminazione - chiarisce su Libero Quotidiano Rosario De Luca, Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro - che si può spiegare solo con un atteggiamento benevolo nei confronti della macchina pubblica". Se ci sono, quindi, degli errori palesi da parte degli uffici, "i giudici ritengono nella maggior parte dei casi che sbaglino in buona fede". Una sorta di presunzione di complessità della materia del contendere, "soggetta ad interpretazione, che invece non vale per il contribuente", sottolinea De Luca. In caso, poi, di decadenza o prescrizione, prosegue, "la compensazione delle spese tra le parti è ritenuta quasi un obbligo". Tocca, quindi, al cittadino o all'impresa dimostrare l'errore dell'Erario. Ma, molto spesso, per poter fare ricorso, il contribuente è costretto a sborsare un contributo unificato "per dichiarare nullo un avviso di accertamento viziato fin dall'origine. Una sorta di inversione dell'onere della prova", chiosa il Presidente De Luca.

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