Una grande mobilitazione cittadina si terrà questa mattina, a partire dalle ore 10.30 con partenza dalla Fontana Luminosa per giungere in corteo alla Villa Comunale de L'Aquila, per protestare contro la restituzione di tasse, tributi e contributi sospesi dopo il devastante terremoto del 6 aprile 2009 e ora richiesti dalla Commissione Europea. Un provvedimento che riguarda oltre 300 aziende per circa 75 milioni di euro situate nel cratere aquilano e i titolari di Partita IVA. Un corteo che si snoderà per le vie del centro storico dove ancora sono visibili i segni di distruzione del sisma.
Come noto, per ogni evento calamitoso accaduto nel nostro Paese, lo Stato ha sempre provveduto a sospendere il versamento di tasse e contributi senza mai comunicare il provvedimento alla Commissione Europea. Nel 2011, con la Legge 183/2011, lo Stato ha concesso l'agevolazione e, seppur molto inferiore rispetto alle precedenti, ha previsto la restituzione del 40% delle somme non versate nel corso della sospensione. La Commissione europea e la Corte di Giustizia, a seguito dell'iniziativa di un giudice piemontese, hanno scoperto l'inadempienza e avviato la procedura di recupero delle somme eccedenti il limite di 200.000 euro. Il Governo ha nominato un Commissario che ha già provveduto alla formalizzazione della richiesta di restituzione delle somme entro trenta giorni, in unica soluzione e con interessi. Nel frattempo è stato avviato un contenzioso al TAR per ottenere una sospensione con la possibilità di poter riportare la vicenda presso la Commissione Europea al fine di far valere delle "motivazioni di pura ragionevolezza". A seguito delle prime mobilitazioni è stata ottenuta una proroga di 120 giorni per adempiere ma è ovviamente stata considerata una “non soluzione”.
Alla manifestazione di questa mattina, sostenuta e partecipata dalla Regione e dal Comune dell’Aquila, parteciperanno tutti i sindaci dei Comuni del territorio, le Associazioni delle aziende, gli Ordini professionali, i Sindacati, la cittadinanza oltre a tutte le forze politiche neo elette. Obiettivo far sospendere un provvedimento ritenuto "iniquo" che, oltre ad andare in contrasto con una legge dello stato ancora in vigore, mette a rischio l'economia aquilana e del cratere e soprattutto i piccoli artigiani.
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