La rassegna stampa del lavoro di questa settimana si apre con un tema che fa discutere: i licenziamenti a seguito di un uso "scorretto" dei social media. L'articolo a pagina 10 de "Il Sole 24 Ore" prende spunto dall'ultima sentenza del Tribunale di Busto Arsizio (n. 62/2018) che ha ritenuto valido il licenziamento di un lavoratore che con pochi caratteri di un tweet ha leso l’immagine del datore di lavoro rendendo «esplicito un atteggiamento di disprezzo verso l’azienda e i suoi amministratori».
Su "Norme e Tributi" del Sole, invece, si analizzano due casi specifici di applicazione dell'esonero contributivo previsto dalla legge di bilancio 2018 e sui quali ha ha fatto chiarezza la circolare Inps 40 del 2 marzo 2018. In particolare si sottolinea che lo sconto sui contributi da versare spetta anche quando l’assunzione riguarda lavoratori licenziati, nei sei mesi precedenti, da un datore di lavoro che, alla data del licenziamento, aveva elementi di relazione con il datore di lavoro che assume, sotto il profilo della sostanziale coincidenza degli assetti proprietari o della sussistenza di rapporti di controllo o collegamento.
Passando a "Italia Oggi Sette", a pagina 16 focus sul recupero del Tfr indebitamente versato al fondo di tesoreria dell'Inps. Nell'articolo vengono riepilogati gli effetti del versamento indebitamente effettuato all’Istituto sulle aziende con Durc negativo e con Durc positivo per poi accennare alla scadenza del 31 marzo 2018 per le imprese che si sono costituite nel 2017 e che sono tenute a comunicare all’Inps l’eventuale raggiungimento del limite dei 50 addetti, facendo scattare l’obbligo di trasferimento del Tfr al fondo.
La scadenza di fine mese vale anche per l'esonero contributivo fruibile dai giovani agricoli. L’incentivo - si ricorda nell'articolo a pagina 17 del settimanale - è riconosciuto a coltivatori diretti ed imprenditori agricoli professionali che hanno iniziato o inizino una nuova attività imprenditoriale agricola tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2018 e non abbiano compiuto 40 anni d’età alla data d’inizio della nuova attività agricola.
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