Dal 2008 al 2015 più di 500 mila connazionali si sono cancellati dall’anagrafe per trasferirsi all’estero. Questi i risultati del rapporto: “Il lavoro dove c’è”, realizzato dell’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro, sulla mobilità in Italia e all’estero per motivi di lavoro.
La fuga all’estero dei giovani italiani è un argomento che si trova da molti anni al centro del dibattito italiano. Una fuga obbligata dalla stretta necessità di andare a cogliere fuori le opportunità che il nostro Paese non sa offrire. Ma se il fenomeno è noto, meno lo sono le caratteristiche dello stesso, le modalità e il luogo in cui ci si sposta per lavoro. Proviamo ad analizzarlo nei dettagli con la fotografia scattata dall’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro nel rapporto “Il lavoro dove c’è”. Dal 2008 al 2015 più di 500 mila connazionali si sono cancellati dall’anagrafe per trasferirsi all’estero. Al primo posto tra le destinazioni dei nuovi emigrati italiani c’è la Germania, seguita da Regno Unito e Francia. A questo numero va aggiunto un altro dato: i quasi 300 mila stranieri, soprattutto provenienti dai Paesi dell’Est, che in questi anni sono rimpatriati nella loro terra di origine non trovando più opportunità in Italia. I Consulenti del lavoro hanno analizzato gli spostamenti per motivi di lavoro negli anni della crisi e nel rapporto sono stati esaminati i cambi di residenza ed i comportamenti degli italiani partendo dalla crisi occupazionale del 2008, che ha cambiato le esigenze della popolazione ed incrementato il numero di soggetti decisi a spostarsi in un’altra città per lavorare.
L’indagine presenta e chiarisce gli aspetti di un altro fenomeno, per certi versi altrettanto significativo del trasferimento all’estero, ma spesso meno considerato: l’emigrazione interna tra le regioni. L’Italia è un paese con opportunità molto diverse ed una situazione di disomogeneità interna che non ha pari in Europa: per questo motivo i cambi di residenza da una regione all’altra sono notevoli e frequenti. Dal rapporto si evince che tra il 2008 ed il 2015 più di 380 mila italiani si sono trasferiti da una regione del Sud in un altro territorio del Centro o del Nord Italia. Si tratta principalmente di lavoratori qualificati che vedono nella fuga dal Mezzogiorno la via migliore per guadagnare di più.
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