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Mercoledì, 29 Novembre 2017 13:06

16° Forum Lavoro/Fiscale - PAGINA SPECIALE

Chiuso  il 16°Forum Lavoro/Fiscale, organizzato dal Consiglio nazionale dell'Ordine in collaborazione con la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro.

Al centro dell'evento le misure riguardanti il lavoro e il fisco contenute nella prossima manovra finanziaria, le novità del decreto fiscale di fine anno, ma anche quelle relative a pensioni, contrattazione di 2° livello e conciliazione vita-lavoro, welfare aziendale, spesometro e calendario fiscale 2018, licenziamenti disciplinari, antiriciclaggio, tirocini formativi, recupero dei benefici normativi e contributivi, AsseCo ed equo compenso.

A relazionare su questi temi numerosi esperti della Fondazione Studi e rappresentanti della direzione centrale Inps e Agenzia Entrate, oltre alla Presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone. L'evento sarà trasmesso in diretta sul canale 828 di Sky e in collegamento streaming con i Consigli provinciali dell'Ordine. - Guarda la locandina

WELFARE AZIENDALE: LE ULTIME NOVITÀ

Luca Caratti - Esperto Fondazione Studi

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Dalla nuova disciplina dei buoni pasto in vigore da settembre 2017, alle regole previste dalla prossima legge di Bilancio 2018, fino agli interpelli della DRE Lombardia sui casi particolari su riconoscimento e fruibilità del welfare.

"Grazie ai recenti interventi normativi sempre di più le aziende sono incentivate ad introdurre piani di Welfare per i propri lavoratori al fine di incrementare la produttività ma soprattutto per favorire la conciliazione dei tempi di vita professionale e di vita familiare. Gli interventi di Welfare aziendale, per poter beneficiare delle agevolazioni introdotte dal legislatore (novità sono attese anche con la Legge di Bilancio 2018) devono essere rivolti alla generalità o a categorie omogenee di dipendenti mediante regolamento, atto volontario o contratto collettivo. L’individuazione delle categorie e lo strumento di attivazione dei sistemi premiali costituiscono, forse, una delle maggiori difficoltà per i datori di lavoro che vogliono incentivare i propri dipendenti. Diviene quindi strategico individuare, anche grazie agli ultimi interventi di prassi dell’agenzia delle entrate che confermano l’orientamento assunto dalla Fondazione Studi già nella circolare n. 10/2016, la definizione di categorie di lavoratori e se il regolamento aziendale assume piena efficacia al fine della deducibilità integrale dei costi sostenuti".

 

DETASSAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO

Simone Cagliano - Esperto Fondazione Studi

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Sono soggetti ad un’imposta sostitutiva pari al 10%, entro il limite di importo complessivo di 3.000 euro lordi, i premi di risultato di ammontare variabile la cui corresponsione sia legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione. Il relatore si è soffermato sui diversi vincoli che regolano la detassazione, in particolare sui criteri di misurazione e verifica degli incrementi previsti, nonché sulle modalità di deposito dei contratti.

"Posto che non si riscontrano novità, inizialmente sarà ripresa la normativa sia in merito ai limiti economici sia per ciò che riguarda la platea dei destinatari che possono fruire del beneficio fiscale. In questo contesto verrà data rilevanza alla variabilità delle somme (necessaria ai fini della detassazione dei premi di risultato), specificando che ad oggi la norma non chiarisce in modo esaustivo se sia da ricollegare ad un concetto di gradualità o di aleatorietà. Infine saranno riepilogati i passaggi necessari al fine di applicare l’imposta sostitutiva del 10 % ai premi di risultato. Nella seconda parte invece verranno evidenziate le criticità principali in merito alla sottoscrizione e al deposito dei contratti collettivi aziendali e territoriali. Verrà richiamata la normativa vigente e si darà risalto al come individuare il grado di rappresentatività delle organizzazioni sindacali. In ultimo verrà fatto un confronto tra ciò che è previsto dalla Costituzione (artt. 18 e 39) e dallo Statuto dei lavoratori (art.14) (ovvero la libertà sindacale), e ciò che invece prevede la normativa vigente in materia di detassazione (sottoscrizione con rapp.sindacali maggiormente rappresentative). Sarà specificato che nelle aziende in cui il sindacato monopolista è minoritario, non può essere sottoscritto un contratto collettivo in cui sia prevista la detassazione. In tali casi, pertanto, si potrebbe creare una discrasia tra la ratio costituzionale e la ratio con cui il Legislatore ha disciplinato la norma, poiché sarebbe precluso ad alcuni lavoratori un diritto legittimo (fruizione beneficio fiscale). Potrebbe presentarsi quindi un problema di rango costituzionale".

 

LO SGRAVIO CONTRIBUTIVO PER LA CONCILIAZIONE VITA-LAVORO DEI DIPENDENTI

Emiliana Dal Bon - Esperto Fondazione Studi

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È previsto uno sgravio contributivo per i datori di lavoro che stipulano tra il 1° gennaio 2017 e il 31 agosto 2018 contratti collettivi aziendali contenenti misure volte a favorire la conciliazione tra la vita lavorativa e la vita privata dei lavoratori, ecco i destinatari e i requisiti, le aree d’intervento, la misura e il calcolo dello sgravio.

"Ancora una volta con lo scopo di promuovere il welfare aziendale e la contrattazione di secondo livello, il Legislatore, tramite il decreto interministeriale del 12 settembre 2017, ha previsto per i datori di lavoro privati che stipulino contratti collettivi aziendali contenenti misure volte a favorire la conciliazione tra la vita lavorativa e la vita privata dei lavoratori un vero e proprio sgravio contributivo. Il contratto, depositato presso l’Ispettorato territoriale del lavoro con modalità telematica, dovrà prevedere per un numero di dipendenti pari almeno al 70% della media di lavoratori occupati misure relative agli ambiti della genitorialità, della flessibilità organizzativa e del welfare aziendale. La misura è prevista per il biennio 2017-2018 e ciascun datore di lavoro potrà usufruirne una volta solamente. Lo sgravio non sarà correlato alla retribuzione dei lavoratori ma consisterà in una riduzione contributiva la cui misura sarà modulata in base al numero totale dei beneficiari ammessi allo sgravio e alla loro dimensione aziendale".

 

ANTIRICICLAGGIO E RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA UE 2015/849

Sergio Giorgini - Vicepresidente Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro
Adelfio Moretti - Direzione Area Riscossione - Agenzia Entrate Riscossione
Paolo Savini - Direzione Centrale Gestione Tributi - Agenzia Entrate

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- Le risposte ai quesiti

Le finalità della riforma sono quelle di allineare la normativa nazionale alle più recenti disposizione finalizzate alla stabilità finanziaria e di aumentare il contrasto alla diversificazione del mercato criminale che rappresentano una vera minaccia all’Unione Europea e ai singoli Stati. Gli scopi sono legati alla stabilità ed integrità del settore finanziario. Tra i destinatari della disciplina ci sono i professionisti nell’esercizio della professione individuale, associata e/o societaria fra i quali gli iscritti all’Albo dei Consulenti del lavoro. L’obbligo di adeguata verifica c’è sempre quando si è in presenza di un sospetto di riciclaggio e al conferimento di: incarico professionale continuativo, incarico professionale per prestazione singola, quando si eseguono operazioni occasionali con movimentazioni di denaro superiore a 15.000 euro, per violazioni all’uso del contante o assegni superiori (3000 - 1000 euro). E’ obbligatorio istituire il fascicolo della clientela in modalità cartacea o telematica.

Ape Sociale, Ape Volontario, Cumulo Contributivo

Vincenzo Silvestri - Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro
Antonello Orlando - Espero Fondazione Studi
Rita Comandini - Direzione Centrale Pensioni - Inps
Maria Sandra Petrotta - Direzione Centrale Entrate - Inps
Antonio Pone - Direzione Centrale Servizi Utenti - Inps

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- Le risposte ai quesiti

Le istruttorie Inps hanno respinto il 69% delle richieste di certificazione Ape Sociale presentate da soggetti disoccupati, la contribuzione estera non è stata inizialmente giudicata utile al raggiungimento dei requisiti contributivi e il Ddl Legge di Bilancio 2018 contiene la proposta di estensione per tutto il 2019 del solo Ape Volontario. Di tutti questi e di altri argomenti legati alle pensioni si sono occupati i relatori nel corso del loro intervento, trattando anche del meccanismo dell’adeguamento a speranza di vita.

VALORIZZATI I TIROCINI EXTRACURRICOLARI

Francesco Duraccio - Vicepresidente Fondazione Consulenti per il Lavoro

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Le finalità sono quelle di superare le criticità emerse nei primi anni di attuazione delle discipline regionali e di rafforzare la vigilanza sulla qualità e la genuinità al fine di far emergere usi distorti e forme fittizie di lavoro subordinato. Il relatore si è soffermato sulla durata, sul numero di tirocinanti rispetto alla forza lavoro, oltre che sul divieto di attivazione per i professionisti (tirocini per l’esercizio di professioni per attività tipiche riservate alla professione) e sul divieto di attivare tirocini in caso di rapporto di lavoro, di collaborazione o un incarico (prestazioni di servizi) nei due anni precedenti.

"Alcuni deprecabili episodi di uso distorto dello strumento del tirocinio avevano animato il dibattito circa la necessità di riformalo profondamente. Non era affatto da escludere, come da Italica abitudine, che per porre fine ad un limitato ancorché grave elusivo utilizzo, si sarebbe potuto pregiudicare l’intero istituto e la relativa funzione. Con senso di responsabilità, invece, con l’accordo dello scorso 25 maggio, Stato e Regioni hanno riscritto le linee guida sull’utilizzo del tirocinio, unanimemente ritenuto meritevole di supporto e valorizzazione. Numerose le novità e tutte finalizzate a correggerne eventuali utilizzi impropri ed a valorizzarne la funzione responsabilizzando il sistema. Il divieto di promozione per i soggetti abilitati all’esercizio di una professione, la limitazione del numero dei tirocinanti assegnabili ai tutor sia aziendali che del soggetto promotore, l’introduzione di una durata minima, il divieto di attivazione in caso di precedenti rapporti con il soggetto ospitante ed ancora le azioni di vigilanza e le sanzioni ad aziende e promotori in caso di riscontrata irregolarità, sono soltanto alcune delle numerose novità. Non mancano, comunque, le criticità, sono infatti decorsi i sei mesi entro cui le linee guida sarebbero dovute essere recepite dalle normative regionali e soltanto alcune Regioni vi hanno provveduto. Il quadro generale nel periodo transitorio appare, pertanto, ancora un po’ confuso ed incerto".

 

ROTTAMAZIONE BIS ART. 1 D.L. 148/2017

Dario Fiori - Esperto Fondazione Studi

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Si può eccedere alla nuova rottamazione senza aver adempiuto ai versamenti relativi ai piani rateali in essere. Le tre vie attualmente sono: riapertura rottamazione D.L. 193/2016, riammissione degli esclusi e nuova rottamazione bis. Inoltre, vengono sanate sanzioni per omesso versamento e interessi di mora, l’agente della riscossione non può avviare nuove azioni esecutive e viene attuata la sospensione dei termini di prescrizione e decadenza per recupero carichi. Il modello DA-2017 va inviato entro il 15/05/2018, l’Agente della riscossione comunica gli importi dovuti entro il 30/06/2018 ed il pagamento si può effettuare in soluzione unica o fino a 5 rate di uguale importo.

 

LEGGE DI BILANCIO SOFT SUL FISCO, MA DEBUTTA LA SOSPENSIONE DEGLI F24 PER TRENTA GIORNI

Enzo Summa - Espero Fondazione Studi

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Una legge di bilancio soft , sotto un punto di vista fiscale, quella in corso di approvazione in questi giorni nei due rami del Parlamento. Vengono confermati gli incentivi per gli interventi di ristrutturazione , sempre nel limite di spesa di 96 mila euro per unità immobiliare, con l’aggiunta di nuovi incentivi per gli impianti alimentati a biomasse e per gli interventi di destinazione a verde e di realizzazione di giardini pensili. Anche sul fronte del credito d’imposta, prorogate le misure già in essere per gli investimenti al Sud ed introdotto un nuovo credito pari al 40% per gli oneri di formazione nelle materie comprese dal Piano Industria 4.0. Sul fronte delle misure a favore dello sport debuttano le società sportive lucrative che, nonostante la previsione dell’abbattimento della tassazione Ires al 50% , non sembrano trovare appeal in una prima lettura della Finanziaria per il 2018. Anche per le imprese sportive previsto un credito d’imposta , per le spese di ristrutturazione degli impianti sportivi ma con un importo limitato a 25 mila euro. In materia di compensazioni, previsto un controllo aggiuntivo dell’Agenzia che porta alla sospensione del modello F24 per un massimo di 30 giorni con la conseguenza che un esito negativo , dello stesso, possa determinare il mancato addebito delle somme con le relative conseguenze sanzionatorie.

 

NOVITÀ LAVORO FINANZIARIA 2018

Enzo De Fusco - Esperto Fondazione Studi

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Dopo aver affrontato le principali novità in materia fiscale della prossima manovra finanziaria, Enzo De Fusco, esperto della Fondazione Studi, ha approfondito le novità lavoristiche della Legge di bilancio 2018: dalle agevolazioni contributive per le assunzioni stabili dei giovani allo sgravio totale al Sud e per i disoccupati, dal super ticket licenziamento all'accordo di ricollocazione in CIGS.

 

ASSE.CO.

Manuela Maffiotti - Commissione AsseCo del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro

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La terzietà del Consulente del Lavoro è riconosciuta dal protocollo Asse.Co. sottoscritto tra CNO e Ministero del lavoro nel 2014 rinnovata con la sottoscrizione del 2016 con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Sulla Certificazione rilasciata dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro per attestare la regolarità delle imprese nella gestione dei rapporti di lavoro (verifica volontaria), il relatore ha spiegato al Forum quali sono gli obiettivi dell’operazione e le finalità, oltre a delineare la figura del Cdl Asseveratore, i requisiti per diventarlo e il ruolo del Comitato Asseveratore. Ferma restando la disciplina vigente in materia di responsabilità solidale, l’asseverazione potrà essere utilizzata da soggetti terzi, pubblici e privati, ad ogni fine ritenuto coerente con le finalità perseguite dal protocollo e riconducibile al riconoscimento della regolarità dei comportamenti del datore di lavoro in materia e legislazione sociale. Si tratta, dunque, di una semplificazione degli adempimenti a carico dei datori di lavoro in tema di dimostrazione della propria regolarità contributiva. Il relatore ha evidenziato come l’azienda che decide di asseverarsi applica un modello organizzativo finalizzato all’Asse.Co. e ha riportato la propria testimonianza relativa alle aziende da lei asseverate, oltre a spiegare la responsabilità solidale che viene ricondotta ad un lasso temporale coincidente al massimo con la verifica quadrimestrale.

 

IL RECUPERO DEI BENEFICI NORMATIVI E CONTRIBUTIVI

Luca De Compadri - Esperto Fondazione Studi

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"L’art. 1, comma 1175, della L. n. 296/2006 stabilisce che a decorrere dal 1° luglio 2007, i benefici normativi e contributivi previsti dalla normativa in materia di lavoro e legislazione sociale sono subordinati al possesso, da parte dei datori di lavoro, del documento unico di regolarità contributiva, fermi restando gli altri obblighi di legge ed il rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali nonché di quelli regionali, territoriali o aziendali. Il D.M. 30 gennaio 2015 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha ridisegnato gli ambiti giuridici del c.d. Durc. L’Ispettorato nazionale del lavoro ha emanato recentemente sull’argomento la circolare n. 3/2017 e le Indicazioni operative del 17.10.17 , lasciando nell’interprete alcuni dubbi in merito sia all’applicazione del contratto collettivo, sia alla natura giuridica del Durc. Infatti, viene negata la natura semplicemente autorizzatoria del Durc menzionato, attribuendo alla sua mancanza, in caso di violazioni, sia la perdita totale dei benefici contributivi e normativi goduti in relazione a quei lavoratori cui gli stessi benefici si riferiscono per un periodo pari al periodo in cui si sia protratta la violazione, sia l’impossibilità per l’intera compagine sociale di potere godere di benefici normativi e contributivi sino alla regolarizzazione. Tale interpretazione fa sorgere chiari problemi di sproporzione tra la violazione eventualmente commessa e la reazione dell’azione amministrativa, che risulta del tutto sproporzionata".

 

IL LICENZIAMENTO DISCIPLINARE, LE SOLUZIONI DELLA GIURISPRUDENZA

Pasquale Staropoli - Esperto Fondazione Studi

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Dalla tutela reale/obbligatoria, alla dicotomia alla gradualità, dalla conservazione del posto di lavoro all’atto materiale, al fatto giuridico, al fatto contestato, dalla giusta causa (impossibilità della prosecuzione del rapporto di lavoro) alla proporzionalità dell’inadempimento (gravità del comportamento), dalla lesione del vincolo fiduciario (affidamento diligenza futura), fino al ruolo della contrattazione collettiva.

"La riforma Fornero ha scardinato un assetto fondamentale in materia di licenziamento, sostituendo alla tradizionale dicotomia tutela reale / tutela obbligatoria, legata soltanto alle dimensioni aziendali, la gradazione delle tutele previste dal nuovo art.18. Lungo questa traccia si è collocata l’introduzione delle “tutele crescenti”, che con la previsione di importi indennitari certi e predeterminabili ha come obiettivo dichiarato quello della certezza delle conseguenze in caso di contestazione della legittimità del licenziamento. La giurisprudenza sembra aver risolto l’acceso dibattito comune ai due regimi sulla natura del “fatto” che giustifica il licenziamento, se materiale o giuridico, in favore del secondo, sulla base della valorizzazione del rilievo disciplinare che l’addebito deve rivestire, pena la nullità del licenziamento. Al contempo la sottrazione delle tutele crescenti alla valutazione di proporzionalità della sanzione non ha invece rivoluzionato il concetto di giusta causa e la sua portata, che rimane identico a quello già noto per effetto della norma del codice civile che lo prevede".