Il Consiglio dei Ministri del 13 ottobre 2017 ha approvato un decreto legge che introduce disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili. Tra le misure si segnala l'estensione della definizione agevolata dei carichi fiscali e contributivi. Ora il contribuente ha tempo fino al prossimo 30 novembre per mettersi in regola con il pagamento delle cartelle esattoriali scadute a luglio e a settembre 2017. I riammessi alla rottamazione non devono, dunque, pagare un ulteriore addebito. Inoltre, anche chi si era visto respingere l'istanza, perché non in regola con il pagamento delle rate in essere al 24 ottobre 2016, può accedere alla definizione agevolata facendo domanda entro il 31 dicembre 2017 ed effettuando il pagamento delle rate non corrisposte dei piani di dilazione entro il 31 maggio 2018. La rottamazione delle cartelle potrà essere applicata anche ai carichi affidati all’agente della riscossione dall' 1 gennaio al 30 settembre 2017, presentando l'istanza entro il 15 maggio 2018. Il pagamento dovrà essere effettuato in un massimo di cinque rate di pari importo nei mesi di luglio, settembre, ottobre e novembre 2018 e febbraio 2019.
Un'altra misura introdotta dal decreto legge è quella che permette ad imprese e lavoratori autonomi di fruire del credito di imposta previsto per le campagne pubblicitarie su quotidiani, periodici, radio e tv locali anche per gli investimenti sostenuti nella seconda metà del 2017. Il bonus è pari al 75% della quota incrementale dell’investimento rispetto all’anno precedente ed aumenta al 90% nel caso di microimprese, Pmi e start-up innovative.
Viene inoltre incrementata la dotazione del Fondo di garanzia alle piccole e medie imprese di 300 milioni per il 2017 e di 200 milioni per il 2018; mentre nell'ambito del fondo per la crescita sostenibile viene previsto uno specifico finanziamento in favore delle grandi imprese in crisi per favorire la continuazione delle attività produttive e il mantenimento dei livelli occupazionali. In materia di contrasto all'evasione fiscale, invece, viene ulteriormente esteso il meccanismo dello split payment a tutte le società controllate dalla Pubblica Amministrazione. Interessati da questo provvedimento: gli enti pubblici economici nazionali, regionali e locali; le fondazioni partecipate da amministrazioni pubbliche;, le società controllate direttamente o indirettamente da qualsiasi tipo di amministrazione pubblica e quelle partecipate per una quota non inferiore al 70% da qualsiasi amministrazione pubblica o società assoggettata allo split payment.
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