La Commissione lavoro del Senato ha approvato, quasi all'unanimità, il rapporto sull’indagine conoscitiva sul cambiamento indotto dal salto tecnologico, noto come 4.0, presentato ieri in una conferenza stampa al Senato da Maurizio Sacconi. Il documento spiega quali saranno le grandi sfide future in materia di diritto del lavoro, contrattazione ed istruzione. Tra i numerosi spunti affrontati: il rapporto tra legge e contratto, il differenziale tra velocità dell’innovazione e dell’apprendimento, l’occupabilità nel nuovo mercato transizionale del lavoro, la prevenzione degli infortuni nel lavoro agile, la tutela dei tempi per gli affetti e il riposo nella connessione continua, i processi di urbanizzazione digitale, l’anticipo delle scelte di vita per la vitalità demografica, il nuovo welfare al tempo della discontinuità lavorativa.
Soddisfatto per il lavoro svolto il Presidente della Commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, che ha affermato: “Crediamo di avere offerto, a pochi mesi dal voto, una piattaforma largamente condivisa sulla quale potranno appoggiarsi le diverse proposte politiche secondo una dialettica non più conflittuale, e talora persino violenta, come in passato è accaduto nella materia del lavoro. La grande trasformazione 4.0 impegna tutti a garantire che lo sviluppo sia umano”. Unanime la consapevolezza delle opportunità e dei pericoli impliciti nelle nuove tecnologie e la convinzione che la prevalenza delle prime dipenderà dalla azione dei decisori istituzionali e dalla capacità contrattuale delle organizzazioni sociali. L’attività legislativa, sottolinea Sacconi, dovrà essere mirata e non copiosa al fine di garantire una maggiore semplicità. “Meno leggi, più contratti” è il concetto che riassume il cambiamento in atto. Anche se, come ricorda, sarà compito della legge garantire i diritti fondamentali del lavoratore, come l’equo compenso e il diritto alla disconnessione.
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