“Quella per l’equo compenso ai professionisti è una battaglia di civiltà giuridica, in generale, e per i giovani, in particolare, affinché il loro lavoro non continui ad essere mortificato da quei committenti che sempre più spesso chiedono prestazioni consulenziali a titolo gratuito”. Così Marina Calderone, Presidente del Comitato Unitario delle Professioni, ha commentato l’ultima sentenza del Consiglio di Stato (n.4614/2017) che legittima gli enti pubblici – nel caso di specie il Comune di Catanzaro – a promuovere bandi senza compenso per il professionista e con la sola previsione del rimborso spese. Smentendo di fatto il Tar della Calabria che, in prima istanza, aveva dato ragione agli ordini ricorrenti.
“È necessario”, ha affermato la Presidente, “che tutte le professioni uniscano le forze su questa battaglia di legalità e operino congiuntamente affinché la legge sull’equo compenso venga approvata presto ed entri a far parte dell’ordinamento giuridico italiano entro la fine della legislatura. Così da dotare un comparto economico come quello dei liberi professionisti, composto da 2,5 milioni di iscritti, di un punto di riferimento normativo di quantificazione della prestazione a fronte di un’assenza di regole. Continuare a restare in questa situazione vuol dire, infatti, scegliere di non dare un futuro ai nostri giovani”.
Rassegna stampa: Italia Oggi 06.10.2017 - Il Sole 24 Ore 06.10.2017 - Italia Oggi 14.10.2017
Rassegna web: repubblica.it - adnkronos.com - liberoquotidiano.it - ildubbio.news - siciliainformazioni.com - siciliainformazioni.com
Notizie correlate: Equo compenso al pari del salario minimo legale