I benefit offerti da un piano di welfare possono essere collegati al raggiungimento di obiettivi aziendali e individuali. Nulla osta, quindi, all'applicazione delle agevolazioni previste in materia di welfare aziendale a patto che, in caso di mancato utilizzo dei benefit, le spese figurative assegnate non siano convertite in denaro da rimborsare al lavoratore. È quanto precisato in risposta ad un interpello dalla Direzione regionale della Lombardia dell'Agenzia delle Entrate, per la quale è ammessa la possibilità che il piano generi situazioni di disparità tra i dipendenti al momento dell'accesso ai servizi a causa del diverso grado di raggiungimento degli obiettivi - aziendali e individuali - prefissati.
Per la Direzione lombarda dell'Agenzia è possibile anche prevedere un piano di welfare che definisca i target, non solo a livello aziendale, ma per ciascun dipendente. Questo passaggio rappresenta una novità importante poiché erano sorti dubbi sul fatto che la diversificazione dei benefit su base premiale - e individuale - potesse sconfinare in un'erogazione ad personam, in contrasto con quanto previsto in alcune norme dell' articolo 51 del Tuir. Con questa interpretazione, dunque, si palesa un' ulteriore modalità con cui le aziende possono implementare un piano di welfare, contribuendo ad arricchire gli strumenti a loro disposizione.
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