Dovrebbe essere operativo da fine settembre l’anticipo pensionistico volontario, ma il decreto contenente la misura è in netto ritardo sulla tabella di marcia. Dopo le osservazioni del Consiglio di Stato, si attende ancora la firma del Premier Paolo Gentiloni, un ulteriore passaggio alla Corte dei Conti e la circolare esplicativa dell'INPS per rendere definitiva l'Ape. In realtà manca anche la pubblicazione della convenzione con Abi e Ania, in cui verrà confermato il costo finale del prestito.
Si ricorda che l’Ape potrà essere richiesta dai lavoratori a cui mancano non più di 3 anni e 7 mesi alla pensione di vecchiaia e che abbiano alle spalle almeno 20 anni di anzianità contributiva. L'assegno verrà corrisposto in 12 mensilità senza vincoli fiscali e il suo importo dovrà essere pari a 1,4 volte il trattamento minimo, con una durata minima di 6 mesi. Tra i requisiti per richiedere il prestito anche la stipula di una polizza che copra il rischio di premorienza del lavoratore affinché sia garantita l'estinzione dell'eventuale debito.
Il provvedimento avrà comunque natura retroattiva per consentire il diritto all'anticipo dal 1° maggio 2017, con una clausola di allungamento nel caso in cui dovessero essere modificati i requisiti per il pensionamento, anche in vista dell’adeguamento dalla speranza di vita.
Notizie correlate: Ape sociale, entro il 15 ottobre gli esiti - Ape, il nuovo anticipo pensionistico - Ape sociale, le istruzioni di Fondazione Studi ad Agorà